Marco Travaglio e Salvini che non ha la più pallida idea di cosa sia il Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-03

«Appare sempre più rubicondo sul bordo di ruscelli, in tuta da sci davanti a baite trentine e vette innevate, pievi d’altura (“Una preghiera per chi soffi e”), ma soprattutto flute di prosecco e spritz e taglieri di salumi e formaggi in un eterno apericena h24»

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Anche oggi Marco Travaglio si dedica alle infinite gesta di Matteo Salvini nel suo editoriale sul Fatto, descrivendone perfettamente il percorso logico (?) e intellettuale (???) che lo porta a fare proposte a pene di segugio un po’ un giorno sì e l’altro pure:

C’è solo un italiano più sollevato di noi perché Salvini non è al governo: Salvini. Basta seguirne le gesta sui social per scoprire che: a) non ha la più pallida idea di cosa sia il coronavirus; b) non ha ancora capito neppure dove sta la Cina sul mappamondo (l’altro giorno, per dire, era fermamente convinto – parole sue – che “confina con il Giappone”, cioè con un arcipelago di 6.852 isole); c) nessuno sta meglio di lui.

Il Cazzaro Sciacallo, per ogni emergenza quando non è al governo, tiene sempre pronti due video. Uno per il caso in cui vengano adottati provvedimenti restrittivi (zone rosse, quarantene, divieti vari), per accusare il governo di bloccare l’economia. L’altro per il caso in cui vengano respinte o revocate o attenuate misure inutili, o ne vengano adottate di nuove in corso d’opera, per accusare il governo di fare troppo poco e/o troppo tardi. Non avendo la benché minima idea di cosa fare, si regola sulla stessa bussola del Giornale Unico Repubblica-Stampa-Messaggero-Espresso-Giornale-Libero-Verità: qualunque cosa faccia Conte è sempre sbagliata e qualunque cosa non faccia Conte è sempre giusta.

E, non dovendo assumere decisioni né responsabilità, fa una vita da favola. Appare sempre più rubicondo sul bordo di ruscelli, in tuta da sci davanti a baite trentine e vette innevate, pievi d’altura (“Una preghiera per chi soffi e”), ma soprattutto flute di prosecco e spritz e taglieri di salumi e formaggi in un eterno apericena h24 (“Ho cominciato la dieta senza farina: niente pasta, pizza, pane e dolci. E mi accontento così”). E di lì, tra un ruttino e l’altro, chiede “miliardi”: così, a cazzo, senza neppure specificare a chi e per chi (ridotti come siamo, farebbero comodo pure i 49 milioni fatti sparire dai prestigiatori della Lega, possibilmente tutti insieme, non in comode rate per 80 anni).

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salvini 50 miliardi coronavirus - 4

Due soli attimi di defaillance abbiamo notato, nel crescendo rossiniano della social-Bestia: è stato quando, mentre lui esaltava gli eroici governatori Fontana e Zaia, il primo è rimasto impigliato nella sua stessa mascherina e l’altro ha straparlato della dieta cinese a base di topi vivi. Ci saremmo aspettati un inno ad Attilio vilmente aggredito dalla mascherina contiana e a Luca proditoriamente ubriacato da una partita di spritz tagliata male da Conte.

Invece il Cazzaro Sciacallo è rimasto un po’ sulla difensiva: “Polemiche su Zaia? Averne di governatori come lui e Fontana che si battonocome leoni,giornoe notte. C’è qualche poveretto che usa il virus per attaccarli”. Come se i due cabarettisti padani non avessero fatto tutto da soli. Poi ha chiamato in soccorso l’incolpevole Sant’Agostino, con una frase presa dal prontuario web delle citazioni: “La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male”. Ma sì, proprio l’Agostino nato a Tagaste e morto a Ippona, in Numidia (l’attuale Algeria). Proprio l’africano che nel 383 s’imbarcò da Cartagine e raggiunse Roma senza che i romani, noti buonisti, lo respingessero. Ma questo, al Cazzaro Sciacallo, nessuno ha ancora avuto il coraggio di spiegarlo.

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