Marco Travaglio contro Alessandro Di Battista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-20

Il direttore del Fatto all’attacco del Dibba Desaparecido: «Chi sta “fuori ” dovrebbe dire non solo cosa non farebbe, ma anche cosa farebbe al posto di chi sta “dentro”. Altrimenti continuerà a sognare un monocolore 5 Stelle e poi si sveglierà con un bel tricolore Salvini-Meloni-Berlusconi»

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Abbiamo visto molte cose curiose durante quest’estate pazzerella: abbiamo visto Salvini dare il via a una crisi di governo al Papeete per ottenere le elezioni o un rimpasto, non ottenere nulla, strisciare per chiedere scusa e non ottenere nulla di nuovo. Abbiamo visto Beppe Grillo caldeggiare e ottenere un governo con il Partito Democratico. Abbiamo visto Matteo Renzi caldeggiare e ottenere un governo con il MoVimento 5 Stelle. Ci mancava di vedere Marco Travaglio contro Alessandro Di Battista. Oggi, grazie all’uscita del Dibba di ieri, vediamo anche questo. Travaglio prima dice che il post del Dibba contiene una frase sbagliata: “da fuori si vedono le cose in modo più limpido”. Eh no: chi sta “fuori” può snobbare alcuni dettagli che chi sta “dentro” deve considerare”. Poi riepiloga tutte le circostanze che hanno portato il M5S al governo con il PD, compresa la situazione di grande forza nei numeri in parlamento dei grillini, che rischia di non ripetersi in caso di nuovo voto:

Di Battista scrive di essere “sempre stato contrarioa un governo col Pd”: quindi lo era anche nel 2018, quando il M5S propose un governo al Pd renziano? E perché non lo disse? Se invece quel “sempre” è limitato all’ultimo mese, perché dare tanto peso al partitucolo di Renzi, che un anno fa era il padrone del Pd? Cosa sia il Pd lo sappiamo da sempre e l’ha confermato il voto salva-Sozzani. Ma, in un sistema proporzionale e tripolare, o si sceglie il male minore, o si guardano governare gli altri coi popcorn in mano.

marco travaglio alessandro di battista

E il male minore, per il M5S, non è forse un governo Conte con ministri M5S agli Esteri, alla Giustizia, al Lavoro, all’Ambiente, al Mise, alla PA, all’Innovazione, all’Istruzione e allo Sport? Chi sta “fuori ” dovrebbe dire non solo cosa non farebbe, ma anche cosa farebbe al posto di chi sta “dentro”. Altrimenti continuerà a sognare un monocolore 5 Stelle e poi si sveglierà con un bel tricolore Salvini-Meloni-Berlusconi.

Giusto, finirebbe con quel tricolore. Ma quel tricolore al Dibba, che s’inventa che il PD ha portato l’Italia in guerra con la Libia per non citare chi ce l’ha portata (Berlusconi) non lo disprezzerebbe per nulla, visto che almeno sarebbe di destra e non di sinistra. E soprattutto, Travaglio sottovaluta il fatto che Dibba vede, appunto, le cose “da fuori”. Se invece si rivotasse, lui si ricandiderebbe e vedrebbe le cose “da dentro”. Questo gli interessa. Per questo vuole che fallisca il governo M5S con il PD. La storia, in realtà, è davvero tutta qui.

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