Il Suv di Toninelli e il M5S che predica bene e razzola male

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-19

Cosa c’è di più divertente di un ministro che dice che l’auto elettrica e le vetture ad impatto zero sono il futuro e poi compra un Suv diesel? Un politico di un partito che in Europa lotta contro le motorizzazioni diesel e la “truffa dell’euro 6” e poi compra un Suv classe euro 6B e non 6D-Temp, che sono quelle davvero poco inquinanti

Danilo Toninelli ci ha regalato al solito una perla di rara comicità durante un’intervista al volante a Tg2 Motori quando dopo aver magnificato le virtù delle auto elettriche (che però hanno il cambio automatico quindi danno poca soddisfazione) il ministro ha confessato di aver recentemente acquistato un’auto diesel. Non solo, è una Jeep Compass, un Suv quindi una vettura che a parità di carico generalmente inquina di più delle altre.

Il “buon esempio” di Toninelli

A Maria Leitner che lo bacchettava divertita Toninelli ha subito precisato che l’auto era di quelle poco inquinanti. «Euro 6D-temp, spero» chiede la giornalista «assolutamente, nuova appena immatricolata con emissioni non impattanti». L’auto però non è una classe  6D-temp ma una 6B come tutte le Jeep Compass in commercio indipendentemente dalla motorizzazione che pur essendo certamente meno inquinante di un diesel euro 1 non è la vera scelta ecologica del momento. Soprattutto se sei esponente di quella forza politica che ha fatto del “buon esempio” (la trasparenza, il taglio degli stipendi, il no ai voli di Stato, lo stile francescano) il suo più grande strumento di propaganda. E sì che Toninelli parlava della necessità di “avere un approccio mentale all’elettrico”.

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Su Facebook il ministro si è accartocciato in una risposta dove spiega che l’auto nuova in realtà è usata a Km0, ovvero quelle auto già immatricolate e intestate alle concessionarie che a tutti gli effetti sono nuove ma visto che deve essere fatto un passaggio di proprietà allora diventano “usate”. Toninelli ci tiene a precisare che «ha emissioni ben al di sotto della soglia limite». Pur non sapendo quale sia la motorizzazione acquistata da Toninelli (o meglio dalla moglie visto che il ministro risulta essere proprietario di una VW Polo sesta serie del 2011, e non del 2007 come ha dichiarato a Tg2 Motori) il modello più ecologico della Jeep Compass diesel (la Jeep Compass 1.6 2WD emette 117 g/km di CO2. Dal 1 marzo 2019 è entrata in vigore l’ecotassa per Suv e auto di lusso sulle vetture con emissioni di CO2 superiori ai 160 g/km (ad esempio la Jeep Compass Mjt II 2.0 quattro ruote motrici arriva a 159 g/km, altri allestimenti sono intorno ai 138 g/km). E per fortuna, perché inizialmente l’ecotassa avrebbe dovuto colpire tutte le vetture con emissioni superiori ai 110 g/km.

Se il M5S lotta contro il diesel e la “truffa euro 6”

Il nuovo standard europeo per le emissioni è il 6D-Temp, ed è questo il motivo per cui Toninelli ha potuto comprare un auto “nuova-usata” a Km0, perché i produttori devono in qualche modo vendere il parco macchine diventato ormai obsoleto per quanto riguarda le emissioni inquinanti. Naturalmente Toninelli può comprare tutte le macchine che vuole, ma non solo fa sorridere che il ministro che si batte per l’elettrificazione del parco auto del Ministero (ma non le guida perché hanno il cambio automatico) al tempo stesso scelga un Suv. Anche perché il M5S da sempre conduce una battaglia contro le vetture diesel. Ad esempio nel maggio del 2017 l’eurodeputata pentastellata Eleonora Evi scriveva «Non prendiamoci in giro. La truffa delle classi Euro degli autoveicoli è ormai cosa acclarata. Un diesel Euro 6 oggi inquina praticamente come un Euro 1».

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Dopo lo scandalo del Dieselgate il M5S-Europa ha cavalcato la battaglia per la mobilità sostenibile spiegando che il diesel è cancerogeno e chiedendo alla Commissione di adottare limiti più stringenti per quanto riguarda i criteri per valutare le emissioni di NOx (gli ossidi di azoto) da parte delle auto. Questa richiesta ha portato ad esempio all’adozione dello standard 6D-Temp (in attesa dell’arrivo del’Euro 6D a partire dal 2021).

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A novembre scorso sempre l’onorevole Evi denunciava come attualmente ci siano oltre di 40 milioni di auto pesantemente inquinanti (quindi non gli euro 6 ma gli euro 3) in giro per le città italiane ed esprimeva tutta la sua preoccupazione perché «si è addirittura registrato un aumento delle vendite delle vetture diesel», magari proprio quelle a km0 che i concessionari si sono trovati a smaltire perché le case produttrici hanno continuato a produrre vettore euro 6 e 6B. Perché? Ce lo spiega la stessa Evi in un articolo sul sito del gruppo parlamentare europeo: «si è consentito alle industrie una proroga ingiustificata ai limiti in vigore dal 2015, legalizzando emissioni del 110% in più fino al 2020». A gennaio finalmente il M5S esprimeva la sua soddisfazione perché «Con le nuove regole avremo veicoli più ecologici e aumenterà l’offerta di modelli a zero e basse emissioni». Insomma in Europa c’è un M5S che lotta per avere vetture ad emissioni zero e magari per incentivare la mobilità sostenibile ed elettrica. Al governo abbiamo un ministro dei trasporti con un Suv diesel, per tacere della Mini Cooper d’epoca di Di Maio, classe Euro 1.

Leggi sull’argomento: Il M5S è fatto così: prima firma il DDL Pillon e poi si dissocia dal Congresso delle Famiglie di Verona

 

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