Fatti
Laura Castelli e l’ecotassa: se non potete comprare Panda 1.2 comprate Panda 1000
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2018-12-07
Oggi la brillante sottosegretaria all’Economia ha suggerito a coloro che non possono permettersi di comprare un’utilitaria perché l’ecotassa farà salire i prezzi di alcune di quelle più diffuse di comprare auto meno costose. Geniale no?
La sottosegretaria – senza deleghe – all’Economia Laura Castelli è intervenuta oggi a Circo Massimo su Radio Capital per spiegare il senso dell’ecotassa sulle auto introdotta da un emendamento del MoVimento 5 Stelle alla Legge di Bilancio. Si tratta di una tassa sulle auto a benzina o diesel che è stata approvata dalla Commissione Bilancio di Montecitorio due giorni fa e che prevede che dal prossimo primo gennaio entri in vigore una nuova imposta proporzionale alle emissioni di anidride carbonica.
La geniale soluzione di Laura Castelli ai problemi dell’ecotassa
Alla tassa saranno soggetti tutti coloro che tra il primo gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 acquisteranno un’auto con emissioni di anidride carbonica (CO2) a partire da 110g/km. L’imposta partirà da 150 euro per 110g/Km per arrivare a 3mila euro oltre i 250 g/Km. Per chi invece acquisterà auto con emissioni al di sotto di queste soglie (metano, ibride o elettriche) ci saranno invece degli incentivi. Il problema però riguarda le auto di piccola cilindrata, quelle della fascia più economica che hanno i motori meno “performanti” dal punto di vista ambientale. Molte di queste auto, comprese le più vendute, sono oltre la soglia. Chi acquista una Panda 1.2, ad esempio, potrebbe pagare un’imposta compresa tra 400 e mille euro. Inoltre il governo che difende il made in Italy finisce per penalizzare anche l’industria nazionale. I modelli prodotti in Italia sono i più presenti nella classifica di quelli “colpiti” dalla tassa.
«La norma va migliorata subito per non penalizzare nessuno, in particolare chi ha bisogno di acquistare un’utilitaria» ha dichiarato ieri Luigi Di Maio durante una diretta su Facebook. A complicare la situazione però ci ha pensato oggi Laura Castelli che a radio Capital prima ha spiegato che l’ecotassa è «norma che tutela chi oggi ha un’auto, perché non aggiungiamo tasse. E tutela chi sceglie un’utilitaria e quindi se volete i qualche modo i ceti più..». E qui la Castelli viene interrotta perché c’è un’obiezione da fare.
A quel punto il conduttore Jean Paul Bellotto ribatte che «non è vero perché un’utilitaria come la Panda 1.2 euro 6 a benzina costerebbe 300 euro euro in più». La risposta della viceministra dell’Economia a questa obiezione denota la profonda vicinanza del governo del Popolo al popolo: «Potrebbero scegliere di comprare un’utilitaria che magari è una Panda 1000». Insomma se per colpa dell’ecotassa alcune macchine costeranno di più allora i ceti meno abbienti dovrebbero accontentarsi di prendere auto meno “costose”. E magari con il resto potrebbero comprare brioche. Peccato però che la motorizzazione Twin Air 0,9 a Metano costi di più di quella 1.2 a benzina. L’alternativa quindi è tra pagare l’ecotassa, spendere circa cinquemila euro in più per avere una motorizzazione “più economica” (secondo la Castelli) oppure andare a piedi.
(la foto di copertina è un meme ispirato dalle vere affermazioni di Laura Castelli)