Politica
Per Toninelli se Di Maio lo caccia è colpa dei Poteri Forti
neXtQuotidiano 30/12/2018
Una surreale intervista del ministro delle Infrastrutture a rischio rimpasto. E la sua logica tutta personale su un eventuale rimpasto di governo che lo vedrebbe lasciare la poltrona di ministro
L’eccellentissimo ministro Danilo Toninelli oggi ha deciso di rilasciare un’intervista a La Stampa sulla questione del rimpasto di governo annunciato (ma non definito) e all’autore del pezzo Alessandro Barbera ha fornito risposte che sono un pochino curiose, diciamo:
Ministro, il premier Conte non esclude un rimpasto nel governo. Ne sa qualcosa?
«Siamo il governo dei fatti e non delle poltrone. Parlare di questi argomenti è un ossimoro».Gira voce che lei sarebbe fra i ministri che potrebbero lasciare. È così?
«Se fosse così ne sarei orgoglioso, evidentemente stiamo dando fastidio a chi ha impoverito l’Italia».C’è chi le imputa errori e gaffe da inesperienza. Tornando indietro c’è qualcosa che non rifarebbe?
«Ai miei figli dico sempre: solo chi non fa nulla non sbaglia. Quel che conta nella vita è imparare dai propri errori. Non ho nulla di cui pentirmi, perché ciò che faccio è nell’interesse esclusivo degli italiani. Ho fatto qualche gaffe? Forse. Ma sa che le dico? Meglio fare gaffe che intascare mazzette».
La risposta di Toninelli alla domanda sul rimpasto è stupefacente: il ministro dice che si parla della sua cacciata perché “sta dando fastidio a chi ha impoverito l’Italia”, ma evidentemente non si rende conto che se il suo governo e la sua maggioranza vuole cacciarlo, così sta affermando che lo cacciano perché l’esecutivo è prono nei confronti dei Poteri Forti. In pratica, per l’abitudine di parlare attraverso slogan, il ministro – per errore – sta dicendo che il suo governo obbedirebbe ai poteri forti cacciandolo. È divertente anche la replica sulle gaffe e le mazzette: ponendo l’aut aut in questa maniera il ministro sembra voler suggerire che in Italia la scelta sia solo tra chi fa figuracce e chi ruba. La possibilità di avere un ministro normale (ovvero che non faccia gaffe e non rubi) non è evidentemente contemplata. Il che fa ridere, ma è anche drammatico.