Economia

Il ministro che non risponde alle email

neXtQuotidiano 28/07/2018

Danilo Toninelli è troppo concentrato e per questo non si fila il commissario straordinario della Torino-Lione. Chissà perché!

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Dopo quello che non le legge, abbiamo anche il ministro che non risponde alle email nel governo gialloverde che tremare il mondo domani farà, mentre oggi è impegnato a piazzare gente in posti strategici come la RAI. Sul banco degli imputati – si fa per dire – c’è Danilo Toninelli, responsabile delle Infrastrutture e intento a riscrivere la TAV, mentre ad accusare è Paolo Foietta, commissario straordinario per la TAV Torino-Lione. La mail risale al 6 giugno scorso, racconta oggi Marco Imarisio sul Corriere della Sera, e il testo era questo: «Gentile ministro, con la presente vorrei ribadire la mia completa disponibilità ad informarla, nelle modalità che lei riterrà opportune, in merito alle attività condotte nell’ambito del mio incarico». Foietta l’ha mandata anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che gli ha subito risposto.

Nessuna notizia invece da Toninelli. Passano i giorni, scanditi dai suoi post su Facebook nei quali fa sapere di essere molto concentrat osullo studio dei dossier sui costi e sui benefici dell’opera. All’Osservatorio si chiedono a quali studi possa rifarsi il ministro, visto che nessuno di essi proviene da fonti ufficiali.

La struttura tecnica di missione sulle grandi opere, istituita dall’ex ministro Graziano Delrio all’interno delle Infrastrutture e incaricata proprio di queste valutazioni, è stata lasciata decadere. Era composta da alcuni tra i più importanti economisti italiani in materia di trasporti, ma dopo il cambio della guardia seguito alle elezioni, è stato spogliato di ogni competenza. L’unica persona incaricata in via ufficiosa di lavorare sul rapporto costi/benefici della Tav è il nuovo capo della segreteria tecnica, Dimitri Dello Buono, esperto di tecnologie e immagini satellitari.

danilo toninelli

Vignetta di neXt

La lettera viene inviata per altre tre volte senza alcuna risposta, e allora lui ne manda un’altra in cui chiede di poter fornire numeri utili al dossier che Toninelli a suo dire sta redigendo sulla TAV. Nessuna risposta anche stavolta.

Il ministro delle Infrastrutture non risponde all’Osservatorio istituzionale, e non lo farà neppure stavolta. Nel frattempo, all’insaputa del suo diretto interlocutore, tiene riunioni tecniche sulla Tav come quella del 5 luglio, dove a intrattenere Dello Buono c’era una delegazione di esponenti dei Cinquestelle ,tra i quali la consigliera regionale Francesca Frediani, pasdaran NoTav che chiede a gran voce la cacciata di Foietta, accompagnata da due docenti del Politecnico di Torino, da sempre contrari all’opera, membri del comitato per il No alla Tav creato dalla sindaca di Torino Chiara Appendino.

Alla fine Foietta scopre che i numeri citati da Toninelli arrivano dritti da un ente che ha tra i suoi esponenti anche alcuni tra più importanti ideologi del movimento No Tav. E si prepara a essere defenestrato, come è successo a Mazzoncini e succederà ad altri.

Leggi sull’argomento: Così il M5S vuole riscrivere la TAV

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