Tiziano Renzi annuncia querela a La Verità

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-02

La storia è sempre quella dei rapporti di lavoro delle aziende di distribuzione di Tiziano Renzi e della famiglia, già oggetto di un articolo di Luca Telese per il quale il padre dell’ex premier aveva annunciato un procedimento giudiziario

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Tiziano Renzi ci ha ormai preso gusto e utilizza anche oggi Facebook per annunciare una querela al quotidiano La Verità che oggi ha parlato di “lavoro in nero per i Renzi e alle paghe ci pensava Matteo” in un articolo di Giacomo Amadori.

Tiziano Renzi annuncia querela a La Verità

La storia è sempre quella dei rapporti di lavoro delle aziende di distribuzione di Tiziano Renzi e della famiglia, già oggetto di un articolo di Luca Telese per il quale il padre dell’ex premier aveva annunciato querela.  Nel 2011 un’azienda del padre di Renzi è stata condannata a risarcire un cittadino nigeriano che aveva impiegato nel 2007 come co.co.co. in una della società della galassia Renzi (Arturo Srl, poi liquidata) e licenziato in tronco quando aveva preteso una retribuzione adeguata al posto di 750 euro al mese. La sentenza è stata emessa il 20 settembre 2011 dal Tribunale di Genova in favore di Evans Omoigui, oggi 45 anni, nigeriano di Benin City, che era in Italia dal 1996 e ora è tornato a vivere in Nigeria. Nei giorni scorsi lo stesso Renzi aveva pubblicato un post in cui chiedeva di non essere accostato ad Antonio Di Maio.

tiziano renzi verità

Qui invece Renzi sostiene che nell’articolo si sia riprodotto in malafede un dettaglio che non aveva nulla di illegale in sé:

Sostenere che il lavoro degli strilloni fosse un “lavoro in nero per i Renzi e alle paghe ci pensava Matteo” è l’ennesima diffamazione. E dire che basterebbe conoscere le leggi per capire. I ragazzi che distribuivano i quotidiani, infatti, erano pagati cash perché trattenevano il loro compenso da ciò che incassavano con la vendita dei quotidiani ma poi ovviamente l’azienda provvedeva al pagamento delle tasse come previsto dalla legge. Era pagamento in contanti, NON in nero: una semplice differenza che in sede di tribunale sarà facilmente dimostrabile.

Ho dato infatti mandato ai legali di procedere contro il signor Belpietro. Il tempo sarà galantuomo contro questa ennesima schifezza come lo è stato con il signor Travaglio e mi auguro lo sarà con le altre cause gia aperte contro il signor Belpietro. Stupisce che questi signori, nonostante i tanti procedimenti aperti e le condanne, continuino a pontificare a reti unificate contribuendo a creare un clima di odio e di fake news. Io non ho talk show che mi paghino per dire inesattezze, come ha fatto ad esempio Otto e Mezzo con Travaglio. Posso solo reagire con la forza della verità.

Leggi sull’argomento: Il rogo nella tendopoli di San Ferdinando

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