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Il rogo nella tendopoli di San Ferdinando

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-02

Suruwa Jaiteh, è morto carbonizzato nell’incendio che è divampato intorno a mezzanotte tra alcune baracche. Il prefetto promette il trasferimento della baraccopoli in un nuovo sito

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Un diciottenne del Gambia, Suruwa Jaiteh, è morto carbonizzato nell’incendio che è divampato intorno a mezzanotte tra alcune baracche all’interno della vecchia baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco del presidio permanente presso la vicina nuova tendopoli. Ancora non si conoscono le cause del rogo.

Il rogo nella tendopoli di San Ferdinando

Il giovane era regolare in Italia, titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari, era ospite dal centro di accoglienza di Gioiosa Jonica presso il quale era domiciliato e dal quale si era allontanato volontariamente. Occasionalmente dormiva nella baraccopoli. Per questa mattina il prefetto di Reggio Calabria ha convocato d’urgenza un comitato per l’ordine e sicurezza pubblica che si terrà nella sede municipale del Comune di San Ferdinando per fare il punto della situazione.

tendopoli san ferdinando 1

Il giovane non abitava nella tendopoli ed era in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie. Ieri era andato a trovare degli amici nella tendopoli di San Ferdinando e vi era rimasto a dormire. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, presso il Comune di San Ferdinando ha deciso che gli immigrati saranno trasferiti in un altro sito da allestire con strutture temporanee per l’accoglienza.

La morte di Suruwa Jaiteh

Al comitato hanno i vertici delle Forze dell’Ordine, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, il sindaco di San Ferdinando, il comandante della Polizia Metropolitana e il rappresentante dei Vigili del Fuoco. Riguardo al trasferimento dei migranti è stata avanzata l’ipotesi di utilizzare un’area alternativa a quella attualmente occupata e, al riguardo, si attendono le verifiche previste sull’individuazione di un sito idoneo. Il prefetto – che a margine del comitato ha ricevuto una rappresentanza dei migranti della baraccopoli – si è impegnato ad accogliere la richiesta della famiglia della vittima sul rimpatrio della salma.

tendopoli san ferdinando

Un gruppo di migranti ha messo in atto una protesta pacifica davanti il Comune di San Ferdinando dove si è svolta la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. I migranti hanno chiesto a gran voce il miglioramento delle condizioni in cui vivono nella tendopoli. Dopo la tensione registratasi nella prima parte della mattinata, la situazione nella tendopoli di San Ferdinando è tornata tranquilla. Nella struttura dove vivono ancora centinaia di migranti, che sorge a poche centinaia di metri dalla tendopoli “ufficiale” allestita dalla Regione Calabria con il coordinamento della Prefettura di Reggio, la vita prosegue come ogni giorno, con i migranti impegnati nelle loro attività quotidiane. L’unico segno rimasto della tensione di stamattina sono alcuni cassonetti rovesciati all’ingresso del campo.

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