Politica
Tiberis: il 15 luglio il Comune si ricorda che deve fare la gara per la spiaggia
Alessandro D'Amato 15/07/2019
Il Comune di Roma con un avviso pubblico dell’Ufficio di Scopo“Speciale Tevere” pubblicato il 13 luglio cerca un’impresa per finanziare il progetto che doveva partire addirittura a giugno
Vi ricordate Tiberis? Vi ricordate che alcuni giornalisti al servizio dell’Ufficio Stampa e Propaganda del Comune di Roma annunciavano a maggio che avrebbe riaperto il primo giugno nientemeno che sul Corriere della Sera Roma? L’annuncio arrivò perché qualcuno ai primi di maggio si era accorto che della spiaggia dell’anno scorso non era rimasta alcuna traccia. Visto che le foto e le immagini erano inequivocabili, l’ufficio stampa & propaganda del Comune di Roma aveva soffiato nell’orecchio dei giornalisti che sulla spiaggia in ogni caso era tutto a posto e che avrebbe riaperto il primo giugno. La cosa divertente è che Andrea Arzilli e il Corriere della Sera Roma ci avevano persino creduto:
In realtà è il 15 luglio e sulla riva dove sorgeva Tiberis l’anno scorso non c’è niente.
Ma in compenso il Messaggero fa sapere oggi che il Comune di Roma con un avviso pubblico dell’Ufficio di Scopo“Speciale Tevere” pubblicato il 13 luglio cerca un’impresa per finanziare il progetto che doveva partire addirittura a giugno.
Tiberis anche quest’anno aprirà a stagione inoltrata, ad agosto, nonostante le promesse del M5S. Consideriamo i tempi tecnici: le proposte di sponsorizzazione, recita la determina dirigenziale numero di protocollo QL/54790/2019,devono pervenire entro il 25 luglio. Ci saranno poi i tempi necessari per analizzare, scegliere e rendere operativa la proposta di sponsorizzazione che comunque non potrà superare i 40mila euro. Il tema“fondi” non è di poco conto, visto che la prima edizione di Tiberis fece scattare un’inchiesta della Corte di Conti per danno erariale dopo le segnalazioni di una spesa di 240mila euro da parte dell’associazione Amici del Tevere e del consorzio Tiberina.
A oscurare il cielo sopra Tiberis ci pensò anche la Soprintendenza del Ministero dei Beni culturali che chiese di smantellarla perché non erano mai pervenute le necessarie richieste di autorizzazione. Aprì il 4 agosto, chiuse in anticipo (il 24 settembre) per maltempo. Nei conti dello scorso anno, era di 12.500 euro il sostegno dello sponsor per installare impianti pubblicitari sui pali della luce.
E intanto l’Ufficio Stampa & Propaganda del Comune di Roma continua a far girare fregnacce pagato con i soldi pubblici. E i giornalisti, nonostante le mille prove di inaffidabilità, ci credono.
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