ThotAudit: la storia degli Incel che fanno pagare le tasse alle Camgirl

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-28

Un anonimo di 4chan denuncia al temibile fisco USA chi si fa pagare per mandare foto nuda su Snapchat perché “anche loro devono pagare le tasse”. Ma la verità è nascosta sotto numerosi strati di ironia anarcocapitalista

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THOT è l’ acronimo di That Hoe Over There, letteralmente quella zoccola lì, che viene utilizzato per indicare quelle ragazze che mandano video e foto hot. In una certa accezione il termine può essere usato per fare dello slut shaming nei confronti di quelle compagne di classe che mandano foto nude (a tutti ma non a chi le chiama così) ma più generale serve per fare riferimento a quelle persone che lo fanno per “professione” su Snapchat o tramite altri canali. Il lavoro in buona sostanza è quello delle camgirl, ragazze che in cambio di tokens o donazioni in denaro sono disposte a mandare i loro scatti osé.

Chi è David Wu e perché ce l’ha con le camgirl

La maggior parte delle persone in genere è disinteressata dalle offerte delle Camgirl di Snapchat, Twitch, Chaturbate o altro. Qualcuno però ha deciso che quelle richieste di comprare il contenuto degli account premium Snapchat. Gli account “premium” sono in realtà account privati collegati ad account pubblici cui è possibile accedere solo pagando una sorta di abbonamento. Il meccanismo è abbastanza semplice: sull’account normale  una ragazza pubblicizza l’esistenza del premium Snapchat dove – fa sapere – pubblica nudi e altri contenuti hot. Il fatto che gli account siano privati e accessibili sono a pagamento li mette (in teoria) al riparo dalle segnalazioni perché è improbabile che chi paga per avere l’accesso abbia un qualche interesse a far bannare la fonte dell’intrattenimento.

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Non tutti però la pensano così. Uno di questi è David Wu, un troll abbastanza noto che da qualche giorno ha deciso di ingaggiare una guerra contro le Camgirl. Il sistema escogitato da Wu è molto semplice ed è al tempo stesso una trollata nei confronti delle sex workers, coloro che lavorano (a vario titolo) nell’industria del sesso. Wu, che a leggere il suo profilo Facebook è molto vicino alla mentalità dei Men’s Rights Activist (MRA), ha deciso di combattere contro l’affermazione che le sex worker esistono e hanno dei diritti.

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Se quello della sex worker è un lavoro vero, scrive David Wu, allora deve essere considerato come tutti i lavori e soggetto al pagamento delle imposte. Ecco quindi che Wu ha invitato i suoi sostenitori a segnalare alla IRS (la temibile agenzia delle entrate statunitense) tutte le Camgirl di Snapchat (e non solo). Negli USA infatti è possibile segnalare chi evade le tasse e addirittura ottenere una sorta di ricompensa (che, ironia della sorte, sarà a sua volta tassata).

Cosa c’è di vero nel ThotAudit

Dal momento che quelli dell’IRS godono di una brutta fama (una cosa che in confronto Equitalia è gestita dalla fatina buona) il solo annuncio ha mandato nel panico molte Camgirl che a loro volta hanno accusato Wu di essere maschilista e sessista.

Le reazioni piccate delle Camgirl hanno rapidamente portato ad una escalation, e quei simpaticoni di 4chan hanno deciso che poteva essere una battaglia che valeva la pena di combattere. Il numero delle “segnalazioni” è quindi aumentato. Ma sono vere segnalazioni? C’è chi mette in dubbio che effettivamente che troll, MRA e Incel abbiano davvero tutte le informazioni necessarie per compilare una segnalazione completa. Non bisogna però sottovalutare le capacità di social engineering di Anonymous.

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Ci sono però alcune Camgirl che sembrano essere genuinamente preoccupate dalle possibili segnalazioni e così è l’hashtag #protectsexworker viene utilizzato per denunciare la “whorephobia” (puttanofobia) dei troll. La verità è che David Wu è semplicemente uno shitposter – lo shitposting è diventato la moda del 2018 nel campo dei meme e del trolling – che si diverte a creare situazioni assurde e a provocare reazioni altrettanto parossistiche. Qualcuno, per rendere più divertente la cosa ha aperto una pagina Facebook dal nome Sex Worker Revenue Service mentre altri troll hanno inventato le “sex worker death squads”, che ovviamente sono inesistenti ma la cui “esistenza” è stata sufficiente per iniziare a parlare di un movimento violento contro le professioniste del sesso virtuale

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Proprio il giorno in cui David Wu lanciava la sua campagna contro le THOT una camgirl di nome Alice Mae cercava di tranquillizzare le “colleghe” addirittura offrendo consigli su come essere “una thot  e non pagare le tasse”.

Ma quindi il Thot Audit è una trollata?

Tutta la “operazione IRS” è una gigantesca trollata, organizzata all’interno del gruppo Facebook ANACAPISTAN. Un gruppo che – almeno formalmente – si rifà all’ideologia anarco-capitalista (o anarco-liberista) secondo la quale taxation is theft, ovvero pagare le tasse è una forma di furto da parte dello Stato. Il fatto che qualcuno ci abbia davvero creduto (sia da una parte che dall’altra) dimostra la capacità di Wu e degli altri shitposter di creare un fenomeno letteralmente dal nulla sfruttando alcuni elementi chiave che funzionano da innesco. Tra questi sicuramente tutta l’ideologia MRA e Incel (Wu è stato accusato di essere un Incel ma non è così) da una parte mentre dall’altra alcune frange femministe e del movimento #metoo che hanno abboccato all’amo.

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Il vero senso di tutta la storia del Thot Audit lo riassume questo breve post su 4Chan. Secondo la visione dei troll – che non necessariamente sposano le teorie dell’Alt-right ma che le usano solo secondo convenienza – in USA i Democratici utilizzano la IRS per “attaccare” la destra e così 4Chan ha deciso di usare l’IRS per attaccare la sinistra. Questo perché camgirl e sex workers vengono identificate all’interno della macro-area del movimento femminista e LGBT. Questo non significa (come nel caso di Qanon) che ci sia una completa adesione agli ideali trumpiani, come detto il gruppo Ana-Cap considera la tassazione un furto; ma al tempo stesso vuole inchiodare “i Democratici” alle loro presunte responsabilità: non puoi essere a favore del Welfare state e non pagare le tasse per il lavoro che fai. Non c’è troppa logica ma molto LOL alle spalle delle vittime della trollata.

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