Tfr-Tfs ai dipendenti pubblici anticipato con tassi sotto il 2%

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-08

Il soggetto interessato presenta domanda di certificazione del diritto all’anticipo all’istituto previdenziale (per la generalità dei dipendenti pubblici all’Inps), tramite il portale. La richiesta può essere presentata direttamente dal soggetto interessato, munito di Pin, oppure attraverso il patronato o un intermediario

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Il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici (TFS) verrà anticipato dalle banche con un prestito che avrà tassi di restituzione sotto il 2%. Il Sole 24 Ore fa sapere che a più di un anno dall’inizio della procedura finalmente si completano le regole per l’«anticipo» della buonuscita ai dipendenti pubblici. Dopo la registrazione in Corte dei conti del decreto che attua la norma approvata un anno e mezzo fa, l’attesa dei tre milioni di dipendenti pubblici per capire le nuove regole sul Tfs/ Tfr si sta per concludere con la definizione della convenzione con l’Abi. L’accordo, che serve a disciplinare 11 meccanismo del prestito alla base dell’anticipo, è alla stretta finale, e il governo punta a un tasso finale ben al di sotto del 2%. Una volta chiuso anche questo passaggio, potrà partire la macchina delle domande. I dipendenti dovranno rivolgersi al proprio ente previdenziale (l’Inps nella quasi totalità dei casi) direttamente o tramite Intermediari, presentando la «proposta di contratto di anticipo».

tfs statali
Infografica da: Infoprevidenza.it

Il quotidiano precisa che sono esclusi i lavoratori che si dimettono dalla Pa senza aver maturato i requisiti minimi per il diritto al trattamento di quiescenza:

Il soggetto interessato presenta domanda di certificazione del diritto all’anticipo all’istituto previdenziale (per la generalità dei dipendenti pubblici all’Inps), tramite il portale. La richiesta può essere presentata direttamente dal soggetto interessato, munito di Pin, oppure attraverso il patronato o un intermediario, a cui conferisce delega. Entro 90 giorni, l’istituto previdenziale risponde certificando il diritto al Tfs/Tfr, il relativo ammontare e le date in cui il trattamento sarà liquidato. Per i pensionati con «Quota ioo» le scadenze devono tener conto della maturazione del diritto a pensione secondo le regole ordinarie previste perla pensione anticipata o di vecchiaia e stabilite dall’articolo 24 del Dl 201/2011. ù

La certificazione va allegata alla «proposta di contratto di anticipo di Tfs/Tfr» che l’interessato deve presentare, debitamente sottoscritta, alla banca secondo le modalità che saranno definite nella convenzione. Appare singolare che sia il pensionato a «proporre» il contratto all’istituto di credito. In sostanza si tratterà di un contratto secondo uno schema tipo definito nella convenzione di cui sopra. La domanda deve essere inoltre corredata da una dichiarazione sullo stato di famiglia e, in caso di separazione odi divorzio, sulla presenza di un assegno a favore dell’ex coniuge. L’importo dell’anticipo è fissato dall’articolo 23 del Dl 4/2019, la norma da cui un anno e mezzo fa è partito tutto. La somma massima richiedibile è pari a 45mila euro o all’importo del Tfs/Tfr spettante al pensionato, se di ammontare inferiore.

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