Economia
Il bonus affitti operativo da oggi: chi può prenderlo
neXtQuotidiano 07/06/2020
Il bonus, pensato soprattutto per bar, ristoranti e alberghi, riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole
L’agenzia delle Entrate ha diffuso ieri la circolare e il codice tributo che consente, sempre con decorrenza ieri, di utilizzare il credito d’imposta per una parte compresa tra il 30 e il 60% dell’affitto pagato nei mesi di lockdown dalle imprese che hanno visto dimezzare il proprio fatturato. Il bonus, pensato soprattutto per bar, ristoranti e alberghi, riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole. La circolare include tra i beneficiari anche gli enti del terzo settore e gli quelli religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività istituzionale di interesse generale. Spiega Repubblica che con la risoluzione 32/E, l’Agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo “6920” che consente alle imprese la compensazione. Utilizzeranno il modello F24, attraverso il sito dell’Agenzia.
La circolare 14, intanto, fornisce i primi chiarimenti sull’agevolazione. Il credito è pari al 60% del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% del canone per i contratti di affitto d’azienda. L’importo di riferimento è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio. È necessario che il canone sia stato pagato. In caso contrario, il credito d’imposta resterà sospeso fino al momento del versamento. Le spese condominiali – se pattuita all’interno del canone – concorrono a determinare l’importo su cui calcolare il credito. Beneficia del credito d’imposta chi svolge attività d’impresa, arte o professione con ricavi non superiori a 5 milioni di euro. Questo, nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di approvazione del decreto Rilancio. Il credito andrà alle strutture alberghiere e agrituristiche a prescindere dal volume di ricavi.
Vi rientrano anche gli enti non commerciali, del terzo settore e quelli religiosi civilmente riconosciuti (condizione è che l’attività commerciale non sia prevalente). Ammesse all’agevolazione le persone che svolgono attività d’impresa con un regime agevolato (forfettari); le imprese agricole; infine chi ha in piedi un’attività alberghiera o agrituristica stagionale. Il credito d’imposta aiuterà chi ha subìto una riduzione del fatturato di almeno il 50% in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio (rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente). Il credito d’imposta si usa in compensazione, nella dichiarazione dei redditi; in alternativa può essere ceduto in favore di chi affitta, di istituti di credito, di altri intermediari.