Economia
Tfs anticipato per gli statali, il decreto in arrivo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-06-10
Questa settimana sono previsti gli ultimi approfondimenti tecnici sulla bozza di Dpcm che dovrà regolare il finanziamento bancario fino a 45mila euro della liquidazione
Il governo ha “dimenticato” l’anticipo del TFS ai lavoratori statali mandati in pensione con Quota 100. L’esecutivo a gennaio aveva promesso di farsi carico della vicenda escogitando un meccanismo di anticipo da concordare con le banche sul quale i lavoratori avrebbero dovuto comunque pagare gli interessi. Stimolato dai giornali, però, l’esecutivo ha avuto un improvviso risveglio e adesso potrebbe licenziare a breve il decreto ormai in ritardo di un mese. L’anticipo del Tfs, ricorda oggi Il Sole 24 Ore, vale per tutti i pensionamenti dei dipendenti pubblici, non solo quelli di chi va in quiescenza con “quota 100”.
Questa settimana sono previsti gli ultimi approfondimenti tecnici sulla bozza di Dpcm che dovrà regolare il finanziamento bancario fino a 45mila euro della liquidazione. Dopodiché il testo dovrebbe essere varato, sia pure dopo i termini previsti (fine maggio) e quasi in contemporanea dovrebbe essere perfezionato l’accordo quadro tra Abi, Mef, ministero del Lavoro e Dipartimento Funzione pubblica, l’atto necessario per l’operatività delle banche con Inps.
Il testo Abi, elaborato seguendo l’esperienza fatta con l’Ape volontario, sarà accompagnato da un contratto tipo e avrà l’obiettivo di rendere il più semplice possibile la procedura. Gli interessati, con una certificazione Inps del diritto di pensionamento acquisito e del Tfs riconosciuto, dovranno fare domanda di anticipo alla banca che a sua volta attiverà l’operazione con Inps.
Senza l’anticipo il Tfs continuerebbe a essere pagato in tranche diverse con un posticipo di 12 o 24 mesi. La relazione tecnica allegata al decretone di gennaio, ipotizzando un importo medio pro-capite di Tfs di circa 76mila euro, stimava una platea di soggetti interessati di 66mila statali che hanno maturato i requisiti di pensionamento a fine 2018 e, rispettivamente, di 158mila nel 2019, 118mila nel 2020 e 115mila nel 2021, anno in cui si concluderà la sperimentazione di “quota 100”. Solo chi opterà per questo nuovo anticipo dovrà rispettare la finestra semestrale di uscita e, per loro, il primo appuntamento è a inizio agosto (mentre a settembre andranno in quiescenza i pensionandi del comparto scuola).
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