Teresa Bellanova, Barbara Lezzi e la rissa politica sui fondi per la Xylella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-24

Barbara Lezzi pubblica un post su Facebook nel quale fa sapere che dei 300 milioni stanziati per l’emergenza la renziana ha «intenzione di “distrarre” dagli agricoltori 40 milioni di euro a favore di GAL e DAJS è bene precisare che il suo segretario particolare ne è amministratore. Non va affatto bene. Per niente bene». I renziani dicono che è lo stesso piano approvato da Centinaio. Il silenzio della ministra

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La ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova viene attaccata dal MoVimento 5 Stelle per i fondi della Xylella. Il caso parte con Barbara Lezzi, che pubblica un post su Facebook nel quale fa sapere che dei 300 milioni stanziati per l’emergenza la renziana ha «intenzione di “distrarre” dagli agricoltori 40 milioni di euro a favore di GAL e DAJS è bene precisare che il suo segretario particolare ne è amministratore. Non va affatto bene. Per niente bene».

Teresa Bellanova, Barbara Lezzi e la rissa politica sui fondi per la Xylella

L’accusa rimbalza nell’aula di Montecitorio e scatena le proteste delle opposizioni, Lega in testa. Tutto scoppia a poche ore dagli elogi trasversali incassati dalla ministra renziana per aver fatto approvare il decreto interministeriale che stanzia 300 milioni di euro con l’obiettivo di risollevare economicamente le campagne pugliesi completamente distrutte dal batterio killer che sta facendo strage di ulivi. Fra i 300 milioni di euro a disposizione per il piano ci sono anche risorse per i Gal, Gruppi di azione locale e distretti agroalimentari. La questione irrompe in aula durante il voto sulla manovra: «Vorremmo che Bellanova venisse in aula perché il fatto è di una gravità enorme» attacca il leghista Molinari. E mentre dai banchi di Fdi si grida «onestà, onestà» il leghista Borghi rincara la dose: «La cosa meriterebbe un minimo di attenzione».

teresa bellanova fondi xylella lezzi

I soldi che il governo di cui faceva parte la Lega furono stanziati per l’emergenza xylella in Puglia, devono andare agli agricoltori pugliesi, che non hanno più nemmeno gli occhi per piangere, e non agli amici degli amici. Che il Ministro Bellanova smentisca la sua collega di maggioranza, o si dimetta”, dichiara il deputato pugliese della Lega Rossano Sasso. La ministra però rimane in totale e completo silenzio.

teresa bellanova barbara lezzi

Al suo posto si muovono i renziani con Luciano Nobili, che sostiene che il piano che contesta la Lezzi è lo stesso elaborato da Gian Marco Centinaio quando era responsabile dell’agricoltura nel governo Conte Bis. La stessa cosa la ripete un altro renziano, Marco Di Maio:  “Teresa Bellanova chiarisce in maniera inequivocabile il finto scandalo inventato dalla senatrice Lezzi, forse in crisi d’identità da quando non è più ministro. Il Piano oggetto dell’attacco della senatrice e di esponenti della Lega è lo stesso firmato dall’ex ministro Centinaio nel febbraio 2019. A volte sarebbe meglio tacere per evitare figure di pessimo gusto”. Mentre la ministra rimane ancora in silenzio.

EDIT ORE 8,30: Barbara Lezzi su Facebook torna a parlare della polemica con Bellanova:

bellanova lezzi

EDIT ORE 12,03: Arriva la risposta di Bellanova:

Sulla Xylella dire bugie è uno sport nazionale. Quelle delle ultime ore non le posso tollerare. A chi oggi continua a fare polemica dico di studiare bene prima di parlare.

1. Il piano Centinaio. C’è un piano di febbraio 2019, firmato dal Ministro Centinaio e frutto di un lungo lavoro tecnico (http://bit.ly/PianoCentinaio). In quel piano tra le varie attività ci sono già i fondi, messi allora dalla regione, per le azioni sviluppate attraverso i Gal o sono richiamati gli investimenti nazionali nei contratti di distretto, dove si cofinanziano le proposte fatte da agricoltori e aziende agroalimentari che investono nel territorio.

2. Non esiste nessun piano Gentiloni. Nella legge di bilancio 2018 e in quella 2019 sono stati stanziati 14 milioni di euro per finanziare contratti di distretto nell’area della Xylella. I soldi non vanno al distretto, vanno a imprese che investono e ricevono un cofinanziamento. Il decreto attuativo è del luglio 2019.

3. Il piano da 300 milioni di euro. Il piano presentato ora riprende buona parte di quel lavoro e suddivide sulle azioni del piano Centinaio le risorse arrivate con il decreto emergenze agricole convertito in legge a maggio 2019. La misura attuata dai Gal è previsto venga gestita dalla Regione Puglia che decide procedure d’accesso, entità degli aiuti, soggetti beneficiari, criteri di erogazione del contributo.

4. Nessuna distrazione di fondi, piuttosto una distrazione di intelligenze. Chi ancora parla di distrazione di fondi offende non tanto me, ma il buon senso. E ne risponderà nelle sedi opportune.

5. Ascolto con gli agricoltori e le loro organizzazioni. Sono assolutamente interessata a proseguire l’ascolto con le organizzazioni agricole e gli agricoltori. Il piano deve aiutare loro a risollevarsi e ripartire. Ed è così vero che ho voluto che in ogni articolo del piano fosse specificato che la destinazione delle risorse può essere rivista in base alle reali richieste degli agricoltori. Non chiedono i fondi per una misura? Viene modificata a favore di altro. Non abbiamo scritto un testo sulla pietra, ma un decreto che deve servire a rilanciare le attività agricole a partire dall’olivicoltura.

6. No speculazioni sulla pelle degli agricoltori. Se c’è qualcuno che vuole attaccare me per tornare ad avere 5 minuti di notorietà non lo faccia sulle spalle degli agricoltori. Se c’è qualcuno che vuole cambiare partito e gioca di sponda con la Lega lo dica apertamente. Non usi mezzucci.

7. La scienza. Abbiamo bisogno di coordinare e rafforzare tutti gli sforzi per la ricerca. Una ricerca mirata a dare risposte e futuro agli agricoltori e non fine a stessa. Gli abbracci agli alberi e il negazionismo non hanno aiutato nessuno. Aver individuato due tipologie di olivo resistenti invece consente oggi di procedere con i reimpianti.

Se c’è qualcuno che pensa che io abbia paura di andare in aula in Parlamento a spiegare tutto questo vuol dire che non mi conosce.

C’è tantissimo lavoro da fare, concentriamoci su quello. Le polemiche non aiutano gli agricoltori salentini e non fermano la Xylella. I 300 milioni di euro del Piano di rigenerazione servono per risarcire gli agricoltori danneggiati e dare nuova vita al territorio. E per questo verranno spesi, con la massima trasparenza per ogni centesimo che sarà utilizzato.

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