La teoria dei giochi applicata alla politica

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-02-22

Attualmente in Italia tutto è un complotto. L’inchiesta su Salvini? Un complotto. L’arresto dei genitori di Renzi? Ovviamente giustizia ad orologeria… Sarà vero? E soprattutto perché siamo in una situazione così peculiare rispetto ad altri paesi? Secondo me la causa principale è stato lo stravolgimento della nostra Costituzione operato ai tempi di Mani Pulite. I …

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Attualmente in Italia tutto è un complotto. L’inchiesta su Salvini? Un complotto. L’arresto dei genitori di Renzi? Ovviamente giustizia ad orologeria… Sarà vero? E soprattutto perché siamo in una situazione così peculiare rispetto ad altri paesi? Secondo me la causa principale è stato lo stravolgimento della nostra Costituzione operato ai tempi di Mani Pulite. I Padri Costituenti avevano pensato ad una magistratura assolutamente indipendente dal potere politico e come contrappeso l’immunità parlamentare per proteggere la politica da eventuali scorribande giudiziarie. Sotto la spinta emotiva di Mani Pulite fu abolito questo contrappeso (di cui, a dire il vero, i politici avevano abusato in modo indecente) senza sostituirlo con niente altro. Il passaggio dalla Repubblica Parlamentare, nata con la Resistenza, alla Repubblica Giudiziaria fu sancito il 7 Marzo 1993 quando Borrelli chiese a Scalfaro di non firmare il decreto Conso, e Scalfaro prontamente ubbidì (non si sa per quale dettame costituzionale).

Da notare che questa modifica costituzionale fu estremamente impattante sul sistema Italia, rese carta straccia l’ossatura costituzionale pre-esistente ma, paradossalmente, non generò i lai e i gemiti che suscitarono tante altre tentate riforme costituzionali, de facto molto più contenute e più condivisibili, come quella ultima di Renzi. Come conseguenza di questo potere incontrastato, ogni intervento della Magistratura non è stato più considerato neutro ed è stato colorato politicamente (come negli ultimi casi della richiesta di rinvio a giudizio per Salvini e l’arresto dei genitori di Renzi). Come aspetto folcloristico nacque (soprattutto gli anni scorsi) la figura del Magistrato showman che ottiene cariche politiche anche grazie al clamore di inchieste giudiziarie da lui condotte (indipendentemente dagli esiti finali) e si svilupparono partiti politici che potremmo definire i partiti delle procure: furono a favore delle procure la Lega degli albori, perfino Forza Italia (Berlusconi propose a Di Pietro di diventare Ministro del suo Governo nel 94), Il PD (tantissimi magistrati sono stati eletti nelle sue fila) e ultimamente il Movimento 5 Stelle. Tutti questi partiti hanno pensato di scendere a patti con la Magistratura (vi aumentiamo lo stipendio, vi diamo prestigio sociale, in cambio…) ma senza poi averne niente in cambio .

La ragione del fallimento dei tentativi di queste forze politiche di ingraziarsi la Magistratura può essere spiegato in termini matematici dal famoso Dilemma del Prigioniero. Infatti si può dimostrare che se uno ripete un gioco infinite volte un gioco con gli stessi giocatori, la strategia di gran lunga migliore è quella di rispettare la parola data. Ma se uno gioca una sola volta, o gioca di rado, mantenere la parola non è la strategia più redditizia e questo è proprio il caso del rapporto Magistratura e Partiti Politici. Inoltre bisogna tener conto che fino a che l’Italia è stata una Repubblica Parlamentare è cresciuta economicamente come tutti gli altri Paesi Europei. Appena è divenuta una Repubblica Giudiziaria la corruzione prospera come sempre, ma la burocrazia è aumentata in modo esponenziale e la crescita economica si è ridotta al lumicino (sarà una mera coincidenza?). La crescita stentata ha creato sacche di povertà. Molte forze politiche hanno pensato di cavalcare lo scontento alleandosi (de facto) con la Magistratura, ma, una volta al potere, hanno capito che questo rapporto privilegiato si è dimostrato essere più un handicap che un valore aggiunto. Ed è esattamente quello che è capitato al Movimento 5 Stelle. Fortemente avvantaggiato al momento delle elezioni per il suo giustizialismo, ma in difficoltà al Governo. La Lega non ha fatto l’errore di appiattirsi sui giudici al momento delle elezioni. Di conseguenza ha preso molti meno voti, ma adesso ha le mani libere ed è per questo in una situazione strategicamente migliore. Negli scacchi si direbbe che ha fatto il sacrificio di una Torre per papparsi la Regina….

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