Il governo ci ripensa sullo stato di emergenza?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-18

Dopo che Giuseppe Conte ci ha messo la faccia in un video per confermare la proroga dello stato di emergenza, il governo ci sta ripensando. Non prorogandolo fino al 31 ottobre invece che al 31 dicembre, come era emerso qualche giorno fa. Ma addirittura lasciandolo scadere senza proroga

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Un retroscena firmato da Paolo Russo su La Stampa di oggi racconta che dopo che Giuseppe Conte ci ha messo la faccia in un video per confermare la proroga dello stato di emergenza, il governo ci sta ripensando. Non prorogandolo fino al 31 ottobre invece che al 31 dicembre, come era emerso qualche giorno fa. Ma addirittura lasciandolo scadere senza proroga.

Appena rientrato da Bruxelles il premier Conte incontrerà il ministro della Salute Speranza per decidere il da farsi, ma il ritorno alla normalità legislativa, con il governo che decreta e il Parlamento che approva e modifica, sembra cosa fatta. Troppe  voci contrarie nella maggioranza, non solo tra i renziani ma anche nelle fila dell’azionista di maggioranza dell’esecutivo, cioè il Pd di Zingaretti. Del niet del centro destra, Forza Italia a parte, nemmeno a parlarne, ma a preoccupare è il rapporto con le Regioni, a maggioranza governate proprio dalle opposizioni. Il ministro della Salute,  primo promotore della proroga, ha fiutato l’aria e ha già dato mandato ai suoi uffici di studiare come «prorogare comunque i poteri straordinari ancora indispensabili che devono essere conservati», ha detto ai più stretti collaboratori.

proroga stato d'emergenza
La proroga dello stato di emergenza (La Stampa, 18 luglio 2020)

In compenso il governo pensa di lasciare in vigore le norme necessarie attraverso un decreto legge:

Nel Decreto legge che dovrebbe recuperare i vecchi Dpcm rientrerebbe anche il ricorso allo smart working. Tutto il resto, dal divieto di assembramento, all’uso delle mascherine nei locali pubblici al chiuso, passando per le linee guida che dettano come gestire negozi, bar, ristoranti, palestre, fabbriche, uffici, spiagge e quant’altro, verrebbe recuperato attraverso normali ordinanze del ministro della salute.

Strumento al quale fa riferimento anche un giurista del calibro di Sabino Cassese quando entra a gamba tesa contro la proroga dello stato di emergenza. «Che può essere ripristinato anche domani, qualora se ne verificasse la necessità, riunendo il Consiglio dei Ministri», ha ricordato una settimana fa. Nel frattempo, però, i posti di lavoro e gli acquisti per la scuola potrebbero saltare. Aprendo un’altra emergenza non meno grave di quella sanitaria.

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