Stato di emergenza Coronavirus fino al 31 ottobre

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-07-13

La proroga dello stato di emergenza Coronavirus potrebbe essere estesa fino al 31 ottobre anziché al 31 dicembre, come si era ipotizzato la scorsa settimana anche se il prolungamento dei poteri speciali è una scelta condivisa anche con il Quirinale

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Lo stato di emergenza Coronavirus potrebbe essere prorogato fino al 31 ottobre e non fino al 31 dicembre. Il governo ragiona attorno all’ipotesi di “scontare” due mesi dopo la non felicissima accoglienza che ha ricevuto la notizia della proroga fino a fine anno. Ma della decisione non si discuterà domani in Parlamento, dove è atteso il ministro della Salute Roberto Speranza per illustrare le nuove misure contro COVID-19 e il DPCM che Giuseppe Conte si appresta a varare entro il 14 luglio.

Stato di emergenza Coronavirus fino al 31 ottobre

Il Corriere della Sera scrive oggi in un articolo a firma di Marco Galluzzo che la proroga dello stato di emergenza Coronavirus potrebbe essere estesa fino al 31 ottobre anziché al 31 dicembre, come si era ipotizzato la scorsa settimana anche se il prolungamento dei poteri speciali è una scelta condivisa anche con il Quirinale e che viene ispirata dal buon senso e dalla logica di prevenzione.

Sull’approvazione della proroga è proprio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a chiarire tempi e iter: «Sull’emergenza c’è tempo sino alla fine del mese: discuteremo in Consiglio dei ministri e in Parlamento e prenderemo la decisione migliore nell’interesse dei cittadini». E a  chi lo accusa di troppo «attivismo», risponde ricordando gli obiettivi da raggiungere: «A me interessa l’attivismo per la ripresa del Paese e per realizzare il Piano di rilancio  che ci consentirà di riemergere da questa emergenza più digitali, più ecosostenibili, più competitivi». […]

Tornando alla proroga dello stato di emergenza, da Palazzo Chigi spiegano che rafforzerebbe la capacità d’azione dell’esecutivo nel caso in cui  ci fosse un rinvigorimento delCovid-19, con la possibilità di firmare nuovi Dpcm (che non devono passare per l’esame delle Camere) o decretare  nuove «zone rosse». Inoltre, senza proroga, il 31 luglio decadrebbero anche gli attuali protocolli di contenimento come per esempio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi e il distanziamento sociale.

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Coronavirus: i numeri del 12 luglio (Corriere della Sera, 13 luglio 2020)

L’agenzia di stampa ANSA precisa che in ogni caso nessuna decisione è stata ancora presa, ma è possibile che si decida di procedere in modo graduale. Scegliere una scadenza più ravvicinata avrebbe però lo svantaggio – è il ragionamento – di rendere più incerto il destino degli interventi a favore di famiglie e imprese. Intanto, martedì il governo approverà un nuovo dpcm per confermare il pacchetto di misure che scadono il 14 luglio (dalla stretta della movida ai voli) fino a fine mese e che ancora vengono ritenute necessarie per evitare che il Covid torni a diffondersi pericolosamente.

Le misure del DPCM 14 luglio

Intanto il titolare della Salute si presenterà martedì sera in Aula a Montecitorio (la volta precedente era stato in Senato) e illustrerà il provvedimento. La maggioranza e le opposizioni potranno presentare delle risoluzioni ma – a differenza della partita che si gioca sul mes – in questo caso il voto dovrebbe filare liscio. Il Pd con Stefano Ceccanti, che pure ha chiesto più volte al governo di confrontarsi con il Parlamento, si ritiene soddisfatto ma chiede anche che arrivi subito “qualche prima spiegazione” nonché chiede di definire il giorno in cui il Presidente del Consiglio “verrà a ricevere indirizzi del Parlamento sul post del 31 luglio”. Giusto e opportuno, dice il capogruppo di LeU al Senato Federico Fornaro, valutare una proroga dello stato di emergenza, senza che la questione sia dominata da una sterile propaganda”, anche se il compagno di partito Stefano Fassina sostiene la necessità di invertire l’ordine dei lavori: prima la discussione alle Camere e poi il via libera del governo.

dpcm 14 luglio coronavirus
Il nuovo DPCM sul Coronavirus atteso entro il 14 luglio (Corriere della Sera, 12 luglio 2020)

Granitici contro l’uso di strumenti che non possano essere modificati da senatori e deputati invece gli esponenti delle opposizioni: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia puntano l’indice contro il rischio di “pieni poteri” esercitati dal premier attraverso la scelta di strumenti normativi con corsie preferenziali ma anche contro i partiti di maggioranza. Giorgia Meloni è convinta che la proroga dello stato di emergenza non sia altro che un escamotage di ministri e parlamentari per “salvare le poltrone” mentre Silvio Berlusconi ha preso carta e penna e in una lettera alla Stampa ha ribadito la disponibilità a “collaborare” ma ha anche definito “inaccettabile sul piano della procedura la decisione di forzare ancora la Costituzione e la trasparenza del processo democratico”.

Leggi anche: Le nuove misure contro COVID-19: Il DPCM di Conte per il 14 luglio

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