La «sorveglianza rafforzata» nel MES «senza condizionalità»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-30

Il passaggio finale dell’accordo sul MES: «La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “Two Pack”». Un passaggio obbligato dal Trattato del Meccanismo europeo che implica una “sorveglianza rafforzata” da parte della stessa Commissione e della Bce. Un richiamo alla vecchia Troika (manca l’Fmi) che in teoria potrebbe portare alla richiesta di un doloroso programma di aggiustamento macroeconomico

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Niente condizionalità ma una sorveglianza rafforzata da parte della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea. Come sempre, anche nel MES light sono le righe piccole a fare la differenza mentre è pronto il contratto standard del Mes sanitario, le regole per l’attivazione del Meccanismo europeo di stabilità contro la crisi pandemica. Alberto D’Argenio su Repubblica che la potenza di fuoco è di 240 miliardi accessibili a tutte le capitali della zona euro. Per l’Italia, se il governo deciderà di accedervi, 36 miliardi. Il “Term sheet” preparato dal direttore generale dell’istituzione, il tedesco Klaus Regling, è stato recapitato ieri sera in via riservata alle Cancellerie dell’eurozona. Una cartella e mezzo divisa in tredici paragrafi che sarà negoziata dai governi fino all’8 maggio, giorno nel quale i ministri delle Finanze saranno chiamati al via libera finale. Ma con sorpresina:

Come deciso il 9 aprile dai titolari delle Finanze e confermato il 23 dai leader Ue, il nuovo “Pandemic Crisis Support” del Mes non prevede condizionalità macroeconomiche di accesso. Come emerge nel capitoletto sui vincoli di accesso: «I partner che richiederanno l’attivazione si devono impegnare a usare i fondi per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti, cure e prevenzione» relativi al Covid. Queste gli unici vincoli, ben lontani da quelli applicati alla Grecia. Si tratta della formulazione frutto del compromesso tra il ministro Gualtieri e l’olandese Hoekstra all’Eurogruppo di aprile: nessuna condizionalità, ma un uso dei soldi solo per la sanità.

Anche se parlando di costi “indiretti” e “prevenzione” si potrà allargare il campo. Per evitare di dare l’impressione ai mercati di debolezza, il Mes sanitario sarà a disposizione «di tutti i governi» con una valutazione sulla sostenibilità del debito condotta dalla Commissione ex ante e su tutti i Paesi della zona euro: un pro forma. Nel tentativo di non evocare i vecchi interventi del Mes, sparisce anche la necessità di firmare un memorandum: i paesi che vorranno accedervi dovranno sottoscrivere un “Pandemic Response Plan”, un piano «standardizzato» identico per tutti.

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Il fondo permanente e il Meccanismo Europeo di Stabilità (Il Messaggero, 22 novembre 2019)

C’è però il passaggio finale sul quale si concentreranno le trattative da qui all’8 maggio. La frase è tecnica: «La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “Two Pack”». Un passaggio obbligato dal Trattato del Meccanismo europeo che implica una “sorveglianza rafforzata” da parte della stessa Commissione e della Bce. Un richiamo alla vecchia Troika (manca l’Fmi) che in teoria potrebbe portare alla richiesta di un doloroso programma di aggiustamento macroeconomico.

Tuttavia nei prossimi giorni la Commissione dovrebbe chiarire l’interpretazione di questo passaggio, neutralizzandolo: se il monitoraggio trimestrale da parte delle istituzioni Ue è inevitabile, si attende la garanzia che non porterà a condizionalità aggiuntive, cambio di scenari e tantomeno a un programma in stile Grecia. In caso contrario, il nuovo Mes nascerebbe pressoché inutile.

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