Il sondaggio su Renzi candidato alle primarie del PD

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-12-10

C’è un sondaggio su Matteo Renzi candidato alle primarie del Partito Democratico e dice che l’ex premier conquisterebbe il 31% dei voti ma verrebbe battuto da Nicola Zingaretti che arriverebbe al 41% mentre Maurizio Martina arriva al 28%. Il sondaggio è stato effettuato dall’Istituto Noto e pubblicato oggi dal Quotidiano Nazionale, ma è significativo che …

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C’è un sondaggio su Matteo Renzi candidato alle primarie del Partito Democratico e dice che l’ex premier conquisterebbe il 31% dei voti ma verrebbe battuto da Nicola Zingaretti che arriverebbe al 41% mentre Maurizio Martina arriva al 28%. Il sondaggio è stato effettuato dall’Istituto Noto e pubblicato oggi dal Quotidiano Nazionale, ma è significativo che a pubblicizzarne i risultati con una nota sia l’ufficio stampa di Zingaretti. Il sondaggio dice anche che più della metà della base boccia Matteo Renzi, mentre un suo partito avrebbe il 7%.

sondaggio pd primarie 1

I risultati forniti da altri istituti non differiscono di molto. La prospettiva più rosea la fornisce Emg Acqua, che a novembre ha diffuso un sondaggio su 1.603 intervistati che dava un ipotetico partito di Renzi al 12%: bottino proveniente per metà dal Pd. Stesso risultato di Ipr marketing, che ha invece stimato Renzi al 9%, anche qui con oltre la metà dei consensi in arrivo dalle file dem. «Renzi toglierebbe il 5% al Pd, che scenderebbe dal 18% al 13%. SWG invece non ha svolto rilevazioni ma fa notare che Macron, il modello a cui l’ex premier guarda, funziona nel sistema elettorale francese mentre in Italia un 10% serve a investire sul lungo periodo e non sul breve: per Roberto Weber, di Ixé, l’avventura avrebbe un tono ancora minore: «A settembre lo abbiamo stimato al 5-6%. Il suo dimensionamento potenziale era all’8%, ma considerato che di solito le previsioni sui partiti personali sono a rialzo di un terzo, abbassiamo al 5-6%. Tutti voti in arrivo dal Pd, o quasi». Senza contare che, aggiunge, «Renzi ha un gradimento tra i più bassi, tra i leader». Un giudizio negativo condiviso anche da Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo Istituto: «Non abbiamo testato il partito di Renzi perché lo giudichiamo inattuale. A voler far numeri, diciamo che potrebbe valere il 2%… Come il partito della scissione di Bersani e D’Alema, insomma».

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