Fact checking
La propaganda sporca dei sondaggi inventati mandati via Facebook
Giovanni Drogo 02/03/2018
Qualche anno fa il peggio che ci poteva accadere su Facebook era essere contattati da figlie di principi nigeriani bisognose del nostro aiuto. Oggi invece è il turno dei messaggi allarmati degli attivisti che spammano a più non posso la propaganda, quella ufficiale e quella non ufficiale (e sono tutte fregnacce, come sempre)
A due giorni dal voto per il rinnovo delle Parlamento e a meno di ventiquattr’ore dall’inizio del silenzio elettorale i partiti stanno facendo gli ultimi appelli agli elettori. Ma come sempre, da che i social network sono diventato uno degli strumenti principali della campagna elettorale, la propaganda via Facebook non si ferma né si fermerà. A condurla sono le pagine “non ufficiali” dei partiti, impegnate a spammare video promozionali e messaggi per convincere gli indecisi.
Pentastellati a caccia degli ultimi voti in chat
Ogni voto conta e quindi bisogna andare a prenderli uno per uno. La “cassetta della posta” dei nostri account su Facebook è sempre aperta e riceve posta a tutte le ore. Ci sono elettori che pensano che il metodo delle catene si Sant’Antonio (“fai girare!”, “condividi!”) possa far guadagnare consensi. Come se non bastassero gli appelli dei politici su ogni canale televisivo a qualsiasi ora del giorno (e della notte). Come se non ne avessimo abbastanza del bombardamento di post, video e lo stillicidio di annunci e promesse delle pagine di partiti, MoVimenti e leader politici.
Arrivano gli spammer, che privatamente ci invitano a votare per il MoVimento 5 Stelle, magari linkandoci un video imprescindibile. Ad esempio un vecchio video di Riccardo Fraccaro, fresco di “nomina” a ministro per i rapporti con il Parlamento, che invita a bloccare l’ennesima “schiforma” voluta dal Governo. È il solito dramma del M5S, che essendo stato cinque anni all’opposizione con l’unico obiettivo di tornare subito alle urne, non ha grandi successi da rivendicare. Però, proprio come tutti i partiti politici, sa fare grandi promesse.
Altri questuanti di voti ci inviano il video ufficiale della campagna elettorale di Di Maio, dove ci viene spiegato che con il MoVimento 5 Stelle l’Italia potrà cambiare, gli insegnanti non perderanno il posto di lavoro, verrà ridotto il debito pubblico e saranno finalmente rese note le alternative “che nessuno ci vuole dire” al petrolio. Certo ci sono alcune parti del programma che non collimano con le decisioni prese in Rete e sulle coperture non è che ci sia grande chiarezza. Ma l’importante è promettere.
Non manca poi l’appello dei nostri connazionali residenti all’estero, ad esempio quello condiviso dalla pagina Ancora Pensi Che Il M5s Non Faccia Nulla? il cui video viene furiosamente copia-incollato in chat. Anche gli italiani all’estero vogliono che il M5S abbia la possibilità di andare al potere e ci spiegano addirittura come votare. Dimenticando ovviamente che la scheda e le procedure per il voto dall’estero sono diverse da quelle per chi vota in Italia dove c’è anche l’uninominale. E dove, soprattutto, non è possibile indicare il nome di un candidato (il proporzionale è bloccato); all’estero invece si può anche esprimere una preferenza individuale. Quando poi in chat ti arriva uno dei trailer di Giovanni Croce Nanni che nelle intenzioni del mittente dovrebbe convincerti a votare M5S capisci che la situazione è disperata, ma non seria.
La grande passione per i sondaggi clandestini (e i numeri di fantasia)
Ma per convincere davvero gli indecisi non c’è nulla di meglio del potere dei numeri e dei sondaggi. Sondaggi che – come è noto – non possono essere diffusi. Ma dal momento che l’AGCOM non interviene nei confronti dei politici che lo fanno questo a quanto pare non è un problema. In fondo lo ha fatto anche Renzi qualche giorno fa, e così ieri Luigi Di Maio ha dichiarato che «Dalle rilevazioni che abbiamo commissionato, abbiamo un potenziale di voti del 40%. Significa che abbiamo un potenziale per raggiungere la maggioranza assoluta. Ora dipende da voi».
Messaggio prontamente ripreso e condiviso dalla pagina non ufficiale Noi votiamo M5S che se non altro ha il pudore di non riferire che secondo il Capo Politico del MoVimento non solo il partito sarebbe vicino al 40% ma addirittura sarebbe al tempo stesso vicinissimo alla maggioranza assoluta (ovvero al 50%). Il che ovviamente non è un risultato contemplato da alcun sondaggio, riservato o meno.
E allora, come diceva Totò, abundantis abundantibus: ecco un elettore pentastellato entusiasta che si chiede cosa succederebbe se l’80% dei cittadini votasse il MoVimento 5 Stelle. Per la cronaca quella è più o meno la percentuale dei votanti (sul totale degli aventi diritto) che hanno votato alle ultime elezioni nel 2013. Ma siamo sicuri che anche l’80% non sarebbe un risultato soddisfacente: meno del 100% dei consensi sarebbe una sconfitta. Per fortuna il 4 marzo è vicino.