Si paga l’Iva il 16 marzo con il decreto Coronavirus?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-03-12
Il rinvio di pagamenti di tasse, contributi, mutui e affitti
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Il decreto in preparazione sulle misure economiche per l’emergenza Coronavirus predisporrà il rinvio del pagamento delle tasse e dei contributi e in alcuni casi la loro parziale cancellazione. La misura riguarderà persone e imprese danneggiate dalla crisi con una perdita di fatturato del 25%. Spiega oggi il Corriere della Sera che il primo rinvio riguarderà la scadenza del 16 marzo, per il versamento dell’Iva. A seguire ne arriveranno altre. Ma in futuro, quando l’emergenza sarà passata e le attività economiche si saranno risollevate, una parte di quei soldi potrà essere chiesta indietro dallo Stato:
Si tratta dello stesso schema adottato dopo ogni terremoto. La spiegazione tecnica la dà il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: il governo intende «posticipare una serie di adempimenti per venire incontro alle oggettive difficoltà di contribuenti e operatori del fisco». In particolare «per assicurare un adeguato sostegno alle aziende e ai lavoratori autonomi colpiti dagli effetti dell’emergenza, in termini di riduzione del livello di attività e di fatturato con conseguente impatto sulla liquidità, potranno essere introdotte misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi, anche in previsione di un futuro parziale ristoro».
![decreti coronavirus](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2020/03/decreti-coronavirus.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
Nel decreto legge in arrivo venerdì ci saranno interventi per sospendere, non per tutti ma solo in alcuni casi, il pagamento delle rate del mutuo e degli affitti. Per quanto riguarda i mutui la moratoria dovrebbe riguardare solo le prime case e nemmeno in questo caso sarà generalizzata. La sospensione del pagamento non riguarderà chi è al di sotto di una certa soglia di reddito o di Isee, l’indicatore che misura reddito e patrimonio. Il criterio sarà quello di esentare dal pagamento chi, proprio a causa dell’emergenza di queste settimane, non ha fonti di reddito sufficienti per rispettare le scadenze.
Ad esempio chi finirà in cassa integrazione o anche chi sarà costretto a chiudere, anche temporaneamente, la propria attività. Anche per quanto riguarda gli affitti, l’ipotesi è di uno stop ai pagamenti sempre slegato da fasce di reddito o di Isee, di solito utilizzate per questi provvedimenti, ma tagliate su chi è stato effettivamente colpito dalla crisi. In parallelo ci sarebbe un intervento per sospendere il pagamento delle imposte per i proprietari che incassano l’affitto. I termini precisi devono essere ancora definiti.