Sgarbi e l’indegna accusa di “pedofilia di Stato” alla legge contro l’omofobia | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-05

Vittorio Sgarbi ha deciso di celebrare la Pasqua con un video su Facebook in cui paragona il Ddl Zan, la cosiddetta legge contro l’omofobia, alla “pedofilia di Stato”. Si tratta ovviamente di una fake news

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Vittorio Sgarbi ha deciso di celebrare la Pasqua con un video su Facebook in cui paragona il Ddl Zan, la cosiddetta legge contro l’omofobia, alla “pedofilia di Stato”. Si tratta ovviamente di una fake news

Sgarbi e l’indegna accusa di “pedofilia di Stato” alla legge contro l’omofobia | VIDEO

Cosa dice Sgarbi? “Il politicamente corretto, con quella che si chiama legge Zan, vorrebbe educare i bambini alla indifferenza sessuale. La qual cosa è paragonabile alla “pedofilia di Stato”. E lo dico non perché devo difendere quelli che oggi vedono la Commissione Giustizia come luogo dove qualcuno impedisce che arrivi la legge Zan. Zan è un deputato, un giovane e simpatico deputato omosessuale che ha tutti i diritti di essere omosessuale, come io ho tutti i diritti di essere eterosessuale. Ma insegnare a essere indifferenti al sesso, e quindi che essere eterosessuali e essere omosessuali è la stessa cosa, è una violenza. Uno deciderà, una volta che ha sentito cosa è dentro di sé, cosa fare della sua vita, diventando serenamente omosessuale o essendo serenamente omosessuale. Non pensando che è indifferente essere eterosessuale e omosessuale. Questo è il rischio della legge Zan”.

 

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Poi Sgarbi si rivolge in modo polemico contro Chiara Ferragni: “Tu con l’aria di chi ha il potere dei suoi follower chiedi al presidente della Commissione Giustizia Ostellari, che è della Lega, quindi un nemico schifoso, di calendarizzare una legge che impone di insegnare a scuola l’identità e l’uguaglianza dei comportamenti sessuali. Noi siamo uguali, uomini e donne, ma non sono uguali i nostri comportamenti, le nostre pulsioni, che devono essere totalmente libere. C’è una ragione per cui si indica che le azioni sessuali non possano essere condotte sui ragazzi sotto i 14 anni e si parla quindi di pedofilia? Ebbene, quello che voi chiedete in questo momento è esattamente l’equivalente di una pedofilia di Stato”.

Alessandro Zan ha risposto su Twitter a Sgarbi:

Ricordiamo cosa c’è nella legge contro l’omofobia: il ddl Zan vuole solo tutelare non solo chi è vittima di reati di violenza di matrice omofoba ma anche punire la violenza contro le donne. Infatti se mai in un universo parallelo esistesse qualcuno discriminato o oggetto di violenza perché etero, verrebbe tutelato dalla nuova legge perché al comma 1 dell’articolo 604-bis del codice penale alle parole “propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” viene aggiunto “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Si tratta di modificare il decreto legge 122 del 1993, la cosiddetta legge Mancino. Il resto della legge poi estende la condizione di “particolare vulnerabilità” alle vittime di violenza fondata “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”, istituisce una giornata nazionale contro l’omofobia  e prevede una ulteriore dotazione di 4 milioni di euro per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per spiegare a cosa serve la legge Zan bastano le parole che all’epoca usò il suo relatore, Alessandro Zan, per controbattere a Salvini:

“Questa non è una legge liberticida. Non abbiamo inventato nulla, c’e’ la legge Reale-Mancino del 1975 che è legge dello Stato. Prevede una tutela rafforzata per le vittime, persone e gruppi sociali, che oggi son maggiormente oggetto di violenza”, spiegava il deputato del Pd e relatore alla Camera del provvedimento contro l’omotransfobia e la misoginia, presentando il testo base all’esame della commissione Giustizia a Montecitorio. Il testo base, precisava Zan, “è un’integrazione perche’ contiene una parte penale di una legge che già esiste. Spiace leggere dichiarazioni come quella di Matteo Salvini che dice di fare anche una legge contro l’eterofobia, come se di fronte a una legge contro il razzismo dovessimo fare anche una legge che tutela i bianchi. Il tema è pensare a un provvedimento che dia una protezione maggiore alle persone che per la loro condizione personale vengono fatte oggetto di violenza. Corrisponde al falso che questa sia una legge liberticida”.

Non è la prima volta che qualcuno prova ad accostate la legge contro l’omofobia alla pedofilia. Anche allora si trattava di una clamorosa bufala.

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