Sfida all’O.K. Corral al Senato: nessun sopravissuto

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-08-21

Il redde rationem day è finalmente arrivato. Conte ha dato le dimissioni in una giornata tesa e difficile. Il primo commento è che questa giornata ha avuto il pregio di far interessare gli italiani alla politica. Tutte le persone che conosco hanno sentito i principali interventi, che, tra l’altro, sono stati tutti interessanti e rivelatori. Conte …

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Il redde rationem day è finalmente arrivato. Conte ha dato le dimissioni in una giornata tesa e difficile. Il primo commento è che questa giornata ha avuto il pregio di far interessare gli italiani alla politica. Tutte le persone che conosco hanno sentito i principali interventi, che, tra l’altro, sono stati tutti interessanti e rivelatori. Conte ha fatto un discorso molto ben organizzato e molto pensato. Qualche citazione di troppo. A memoria direi che il monarca illuminato che sosteneva che il re non può travalicare le leggi non dovrebbe essere Federico II di Svevia (come detto da Conte), bensì Federico II di Prussia. Qualche caduta di stile. Ad esempio l’attacco personale a Salvini doveva essere fatto prima, non dopo un anno e qualcosa di convivenza. Da notare che non ha attaccato la Lega (spiraglio aperto?). Ha fatto un panegirico dell’Europa (forse sta puntando al posto da Commissario Europeo?).

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Salvini ha fatto un discorso meno elevato di quello di Conte ma diretto a compattare la destra ricordando i valori a cui fa riferimento (famiglia, valori cristiani, etc). Un minimo di apertura solo in fondo per dire che la Lega era disponibile a votare il taglio dei Parlamentari e anche, sotto certe condizioni, la manovra finanziaria. Dopo questo discorso il Governo 5Stelle-Pd era molto più vicino.
Renzi è intervenuto per il PD. Come al solito la sensazione che ha prodotto è stata dirimente fra chi lo ha ascoltato. Renzi è fatto così o lo odi o lo ami. E’ un magnifico narciso oltre che un politico di razza. Tutti hanno capito che se ci sarà un Governo 5Stelle-Pd quello che darà le carte sarà lui, non Zingaretti. Proprio per questo, dopo questo intervento, Governo 5Stelle-Pd un po’ più lontano. Forza Italia non pervenuta. Incredibile, eravamo abituati al presenzialismo di Berlusconi… L’assenza d’iniziative di FI, in questa crisi politica, è stata assordante.

Altro protagonista della giornata è stata la Casellati. Si è comportata bene e con buon senso. Non ha contingentato i tempi e, in questa giornata importante, ha lasciato spazio a tutti. Riassumendo: giornata dove non c’è stato un vincitore ma solo morti e feriti. Paradossalmente le due opzioni sul tavolo, Governo 5Stelle Pd ed elezioni subito, sembrano più lontane ma non è che si siano affacciate sulla scena e siano diventate probabili altre ipotesi. Infatti, al momento sul tavolo, oltre le ipotesi sopra dette, ci sono solo la riesumazione del Governo 5Stelle-Lega (nell’improbabile caso che Salvini si faccia da parte) e il Governo Ursula di Prodi: un governo istituzionale 5Stelle- FI- PD con necessariamente la Casellati premier (se no non ci sta FI) ma questa ipotesi si scontra con l’opposizione dei 5Stelle. Insomma, un bel grattacapo per Mattarella.

Leggi sull’argomento: Ma dov’era Giuseppe Conte mentre Salvini sputava su tutto?

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