Il triste, solitario e finale giro di valzer per Di Maio, Fraccaro, Bonafede e Taverna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-04

Se saltasse tutto, per Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Paola Taverna, sarebbe l’ultimo giro. Lo sarebbe anche per Fico e per gran parte dei parlamentari M5S

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Annalisa Cuzzocrea oggi su Repubblica, nelle more della scenetta della foglia di Fico che periodicamente si ripete ogni volta che il presidente della Camera si ricorda che è ora di dare un segnale della sua esistenza in vita, ci informa che Di Maio lo ha chiamato dopo l’uscita della Festa della Repubblica,

A Di Maio, che lo ha chiamato per capire le sue intenzioni dopo l’uscita domenica sulla festa della Repubblica dedicata a «migranti, rom, sinti», Fico ha detto quello che pensa: «Ho solo affermato i valori della Repubblica e della Costituzione, ricordando l’articolo 2 e il 3». E poi: «Non possiamo cedere ancora alla Lega, altrimenti il Movimento scompare». Con i suoi, è stato altrettanto chiaro: «Piccona, piccona, pezzo pezzo, e non rimane niente».

Il piccone ce lo ha in mano Salvini. Il 5 stelle è la montagna che si sta sgretolando. A parole, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo è d’accordo. Appiattirsi sugli alleati ora che sono stati rafforzati dal voto alle europee significherebbe andare sotto quel 17 per cento che sembra già la fine di tutto.

m5s lega

Ma la tattica deve tener conto di un punto di importanza fondamentale: questo potrebbe essere anche l’ultimo giro di valzer per tanti grillini. Che quindi hanno tutto l’interesse a tenere in piedi il governo:

C’è però molta tattica, in questa posizione. E c’è un’ala governista molto ampia. Rafforzata dal limite dei due mandati: se saltasse tutto, per Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Paola Taverna, sarebbe l’ultimo giro. Lo sarebbe anche per Fico e per gran parte dei parlamentari M5S, ma il presidente della Camera non fa mistero di non credere che si possa continuare a tutti i costi. Non trama per mandare tutto all’aria, però. Altrimenti avrebbe potuto fare di più che non votare sul blog il giorno in cui il capo politico ha cercato la riconferma. O lasciare l’aula quando si è votato il decreto sicurezza.

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