Economia
«Lo sciopero di Pomigliano contro Cristiano Ronaldo è fallito»
neXtQuotidiano 13/07/2018
Un portavoce di FCA fa sapere che nessun lavoratore dello stabilimento ha scioperato per l’acquisto del campione portoghese da parte della Juventus
“Nessun dipendente dello stabilimento di Pomigliano e del Centro logistico di Nola ha stamattina scioperato nell’ambito delle iniziative di protesta promosse nei giorni scorsi in tema calcistico davanti all’impianto campano”. Così in una nota un portavoce di Fca che aggiunge: è la dimostrazione che si trattava di un’agitazione di carattere strumentale e che i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano lo hanno capito perfettamente a differenza di quanti invece gli hanno voluto dare credito”.
Lo sciopero di Pomigliano contro Cristiano Ronaldo è fallito
Lo sciopero era stato indetto dal sindacato USB in una nota diramata da Melfi a proposito dello stabilimento Fca della Basilicata e in cui si leggeva: “È inaccettabile che mentre ai lavoratori di Fca e Cnh l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore”. La scelta è stata criticata anche da altre rappresentanze dei lavoratori:”Sedicenti sindacati, per mera pubblicità, giocano sulla pelle e sul futuro dei lavoratori”, accusano Fim, Uilm, Fismic e Uglm dello stabilimento lucano. A Pomigliano, dopo i manifesti ai cancelli per contestare l’acquisto di Cr7, i cinque ex dipendenti licenziati hanno invece scritto una lettera al calciatore portoghese per chiedergli un incontro, precisando di non avercela con lui.
Un’iniziativa bocciata dai delegati della fabbrica campana che chiedono “rispetto per i lavoratori di Pomigliano”: “Basta strumentalizzare la vicenda dell’acquisto di Ronaldo – sottolineano i rappresentanti sindacali – per uso personale o per attirare l’attenzione verso fatti che, soprattutto in un Paese dove il calcio rappresenta la passione principale, rappresentano solo populismi e facili spettacolarizzazioni. Guai se questa vicenda distogliesse l’attenzione dalle principali questioni che interessano oggi i lavoratori, in particolare il futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento”.