Sovraniste che odiano le donne (aizzate da Salvini)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-26

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne Salvini mette alla gogna le donne che lo hanno contestato a Cagliari dandole in pasto all’armata delle groupies indignate

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Ieri era la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di festeggiarla a modo suo: scatenando l’orda dei suoi sostenitori – e soprattutto delle sue sostenitrici  – contro un gruppo di donne che lo aveva contestato durante la sua visita a Cagliari. Come al solito Salvini non ha scritto nulla contro le manifestanti (e non ha del resto annunciato di voler sporgere denuncia). Si è limitato, come già aveva fatto nel caso delle tre ragazzine della manifestazione studentesca, a riportare alcune frasi urlate dalle contestatrici dando loro “un bacione”.

Salvini mette alla gogna le donne che non la pensano come lui

Il copione è sempre lo stesso. Salvini sa bene come funziona la Bestia dell’odio e come stuzzicarla. Non deve fare proclami, non deve invitare nessuno a fare nulla. Anzi: il post viene fatto con l’intenzione di ricevere un po’ di solidarietà dai suoi sostenitori. E qualcuno che dice al Capitano di non mollare, di tenere duro che sta facendo un buon lavoro c’è. La maggior parte però fa altro: insulta, minaccia, augura stupri, spiega che quelle non sono donne ma “galline”, “oche”, “sgrillettate” o altro. E a farlo, è bene ribadirlo, sono principalmente donne.

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Questo comportamento non è una novità e non è imprevedibile. Anzi, la macchina è oliata e ben collaudata. L’odio nei confronti dei buonisti filo-immigrazionisti è il trait d’union che tiene assieme le diverse anime della nuova Lega salviniana. Quella che odiava (e odia ancora) i terroni e quella che odia immigrati, Unione Europea e “i sinistri”. È sconcertante che il ministro dell’Interno – che è il ministro di tutti gli italiani non solo dei leghisti – continui ad utilizzare i suoi account social per lasciare libero sfogo a certe manifestazioni d’odio e di intolleranza. I post infatti non vengono moderati o rimossi. Non è mai stato fatto in passato e Salvini (o chi gli gestisce la pagina Facebook) non ha intenzione di farlo ora. Perché è politicamente conveniente; perché ricorda all’elettorato che anche se la Lega è al governo (con scarsi risultati all’atto pratico) c’è ancora qualcuno contro cui combattere.

Le sovraniste che augurano stupri e violenze a chi contesta Salvini

Appena qualche ora prima Salvini aveva postato il suo contributo alla giornata contro la violenza sulle donne impegnandosi a dare priorità assoluta all’esame delle denunce di donne maltrattate, minacciate o molestate. Perché tra i compiti del ministro dell’Interno c’è anche quello di garantire la sicurezza delle donne da violenze e molestie. Eppure questo non sembra passare per la testa di Salvini quando pubblica dei post che sa benissimo che effetto e che commenti produrranno.

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Post che mettono alla gogna delle donne per le loro opinioni politiche. Anche qui Salvini non sta inventando nulla. Qualche anno fa aveva paragonato l’allora presidente della Camera Laura Boldrini ad una bambola gonfiabile. Durante l’ultima campagna elettorale aveva invece definito una sciocchezza  il gesto dei Giovani Padani che avevano dato alle fiamme un fantoccio con il volto della Boldrini. Da giovane lanciava uova a D’Alema e combatteva contro la dittatura del politicamente corretto. Ieri invece cercava solidarietà perché qualcuno gli ha urlato «Salvini uomo di merda».

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Questa è la solidarietà che ha ricevuto, il calore di sovranisti e patridioti che non aspettavano altro che la possibilità di sfogarsi contro quattro donne “colpevoli” di aver detto cose come «vergogna», «vattene da Cagliari» e di aver esposto un foglio con scritto “meglio clandestini che con Salvini”.

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Centinaia di commenti nei quali si ipotizza che queste “donne stupide” in realtà i negri li vogliano “per altre cose”. Oppure il commento da 510 like di Soana che si augura che quelle donne vengano violentate. Ma c’è anche Stefania che scrive che quelle lì oggi manifestano ma “poi piangono quando vengono violentate”. Ma forse – conclude – “è quello che vogliono visto che urlano che vogliono i negroni”. Se leggiamo queste frasi è perché Salvini continua ad insistere sull’estremizzazione del concetto di contrapposizione tra noi e loro che ha fatto la sua fortuna politica. Purtroppo non basterà qualche gattino per far dimenticare l’odio seminato e germogliato sotto post del genere.

Leggi sull’argomento: La bestia dell’odio al comando di Salvini contro le ragazzine

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