Salvini, Toti e le elezioni anticipate a settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-13

Nella telefonata, Salvini e Toti concordano di incontrarsi a Roma nelle ore successive. Il leghista ha in mano un sondaggio di un noto istituto demoscopico che indica Forza Italia in caduta libera

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«Prepara il tuo movimento, è possibile che si voti a settembre»: Matteo Salvini fa sapere a Giovanni Toti che le urne si avvicinano e lo fa “in via confidenziale”, come fanno sapere oggi tutti i giornali che ne hanno scritto.

Salvini, Toti e il voto a settembre

Il livello di confidenzialità è talmente ampio che qualcuno, ed è difficile che sia Salvini, lo ha spifferato ai giornali. Che oggi sanno quindi che uno degli scenari di probabilità su cui lavora il leader della Lega è il voto a settembre, con camere sciolte nell’afa dell’estate e campagna elettorale sotto l’ombrellone. Sarebbe un inedito, ma non importa. Perché gli indizi della possibilità di elezioni anticipate a settembre sono anche altri, spiega oggi Tommaso Ciriaco su Repubblica:

Nella telefonata, Salvini e Toti concordano di incontrarsi a Roma nelle ore successive. Il leghista ha in mano un sondaggio di un noto istituto demoscopico che indica Forza Italia in caduta libera. Attribuisce al partito fondato dal Cavaliere una forbice di consensi tra il 5 e il 6%, praticamente un passo prima dell’estinzione.

Forte di  questo dato, il segretario della Lega ripete al governatore la sua tesi: «Per votare a settembre – il senso del ragionamento – servirà una crisi entro metà luglio. Io non tornerò mai con Berlusconi. Tu prepara il tuo movimento, tieniti pronto». Toti, come detto, esegue.

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Procedura d’infrazione: come funziona (Corriere della Sera, 12 giugno 2019)

Nel frattempo, però, continua a sondare ogni possibile alternativa. Nei giorni successivi viene contattato anche da Niccolò Ghedini, che gli propone un posto nel nuovo triumvirato che guiderà Forza Italia. E non è finita qui. Mercoledì scorso l’ipotesi di elezioni anticipate a settembre si arricchisce di un nuovo indizio. A Roma si riunisce lo stato maggiore di Fratelli d’Italia.

C’è Giorgia Meloni e ci sono altri quattro dirigenti del partito. Le indicazioni che arrivano dalla Lega non sono così chiare come quelle offerte a Toti, ma indicano comunque una direzione. Per questo, i dirigenti iniziano a pianificare una nuova campagna elettorale. I dubbi, semmai, ruotano attorno alla possibilità che il ministro dell’Interno si sfili all’ultimo secondo dall’alleanza a cui Meloni lavora da mesi, preferendo addirittura una corsa solitaria.

Il dettaglio della vicenda è che le elezioni anticipate si svolgerebbero con la procedura d’infrazione sul capo dell’Italia trasformata in argomento da campagna elettorale.

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