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Salvini sfotte i genitori di Renzi a piazza San Giovanni
neXtQuotidiano 19/10/2019
«Se avessi voluto gli avrei ricordato che i miei genitori sono a casa incensurati», ha detto Salvini da piazza San Giovanni ricordando la condanna di Tiziano Renzi e Laura Bovoli per fatture false
“Ho avuto un confronto tv con Renzi e ho scelto di non mettermi allo stesso livello. Il genio incompreso mi ha insultato per un’ora con il 3 per cento. Se avessi voluto gli avrei ricordato che i miei genitori sono a casa incensurati”: dopo aver perso l’occasione di dirglielo in faccia, da piazza San Giovanni Matteo Salvini ha voluto provocare il leader di Italia Viva dopo il confronto di Porta a Porta.
Salvini sfotte i genitori di Renzi da piazza San Giovanni
Il riferimento di Salvini è alla condanna ricevuta da Tiziano Renzi e Laura Bovoli per fatture false dal giudice di Firenze Fabio Gugliotta nel processo che li vedeva imputati insieme all’imprenditore Luigi Dagostino. Le fatture contestate dall’accusa al centro del processo sono due: una da 20.000 euro e l’altra da 140.000 euro. Le fatture vennero pagate alla società Party srl (quella da 20mila euro) e alla Eventi 6 srl (quella da 140mila euro) nel luglio 2015. Secondo la procura la fattura da 140 mila euro per progetti di fattibilità su aree ricreative e per la ristorazione all’outlet del lusso ‘The Mall’ di Leccio di Reggello (Firenze) sarebbe per consulenze pagate ma non realizzate. L’altra fattura da 20 mila euro risulta emessa dalla Party srl (unica fattura emessa dalla Party nel 2015), società fondata da Tiziano Renzi (con il 40% della quote) e dalla Nikila Invest, srl amministrata da Ilaria Niccolai (60%), compagna dell’imprenditore Luigi Dagostino.
Salvini ha attaccato anche altri esponenti di Italia Viva: “Boschi dice che il Pd è il partito delle tasse. Ma se è appena uscita… Qua bisogna stare attenti, entrano ed escono dal Pd come fosse un istituto di cura: esce Renzi entra Boldrini, l’unica cosa che non mollano è la poltrona”. Applausi, alla manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni a Roma, contro la sindaca di Roma Virginia Raggi e il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini prendeva di mira la prima cittadina e il governatore sono scattati gli applausi della folla. Cori si sono levati contro Beppe Grillo e fischi al nome di Matteo Renzi.
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Salvini e Maria Elena Boschi
Poi Salvini è tornato ad attaccare l’e segretario del PD: se qualcuno vuole reintrodurre la legge Fornero “dovranno passare sui nostri corpi” e “li terremo in Parlamento giorno e notte”, perché “solo un chiacchierone come Renzi puo pensare di tornare alla legge Fornero”. Poi si è lasciato andare ai pronostici: “Vi invito a portare pazienza. La calma è la virtù dei forti questi mesi ci servono per studiare. Si vota in Umbria, in Calabria, in Emilia, in Toscana, in Veneto“, ha detto il segretario leghista elencando tutte le prossime regionali fino al 2020. “Italiani su la testa: le vinciamo tutte e nove e governo a casa”, ha garantito.
Giorgia Meloni intanto è tornata a spingere sull’accordo tra Lega e M5S: “Da questo palco, davanti a 200mila persone, chiedo a Matteo e Silvio di dire mai con il Pd e mai con i 5s. Questa e’ la mia firma su un patto anti-inciucio, chiedo che la mettiate anche voi”.
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