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L’ultima disperata offerta di Salvini è Di Maio premier

Alessandro D'Amato 23/08/2019

Il Capitano cerca di smembrare l’accordo PD-M5S facendo leva sulla vanità di Di Maio e spedendo Conte alla Commissione Europea. Ma…

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Di Maio premier e Salvini ancora al ministero dell’Interno, ma con Giorgetti all’Economia. Il Capitano non porta rancore ufficialmente, ma ufficiosamente è talmente disperato da offrire al MoVimento 5 Stelle Palazzo Chigi e far cadere il veto su Giggetto presidente del Consiglio per impedire il saldarsi dell’alleanza con il Partito Democratico e rimettersi di nuovo al tavolo del governo.

L’ultima disperata offerta di Salvini è Di Maio premier

Ufficialmente i due forni sono ancora aperti anche se il Capo Politico M5S oggi ha provveduto a chiuderne uno, come da richiesta del Partito Democratico, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. E Salvini ieri ha messo le sue carte sul tavolo, scoprendo in un certo senso il bluff della Crisi di Ferragosto: spiega oggi il cantore ufficiale delle gesta del Carroccio sul Corriere Marco Cremonesi:

E così,al termine delle consultazioni con il capo dello Stato, Salvini prova quantomeno a lanciare la sua granata sulla trattativa in corso tra dem e stellati. Infine, lascia il Quirinale salutando i cronisti: «Ci vediamo, penso, nelle prossime ore…». Il leader leghista, infatti, almeno oggi resterà certamente a Roma. Poi, è ora di rilassarsi per«decomprimere» dopo la tensione degli ultimi giorni. Con lui ci sono i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e lo staff dei comunicatori. A cui si aggiungono, poco più tardi, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il ministro Lorenzo Fontana.

La strategia di Salvini presuppone un solo no (quello a Conte, che sarebbe dirottato alla Commissione Europea) e una serie di interlocuzioni tra uomini della Lega e del M5S, sfruttando quella frangia grillina che non vuole l’accordo con il PD e potrebbe convincere gli altri a chiudere l’esperimento per tornare ai vecchi tempi. Carmelo Lopapa lo spiega su Repubblica:

«Io ci voglio provare, fino all’ultimo», ha spiegato ai suoi il segretario della Lega, che ha recapitato la proposta al capo del Movimento nelle ultime ore, a cavallo delle consultazioni al Quirinale. Soluzione ad ultima spiaggia, a conferma del fatto che il governo Pd-M5S che invece sembra stagliarsi all’orizzonte è fonte di disperazione al quartier generale salviniano. I sondaggi raccontano di un crollo dei consensi dal 38 del post Europee al 31 per cento, con trend in picchiata. Da qui il tentativo estremo di convincere l’ex alleato a boicottare l’accordo al quale invece dem e grillini lavoreranno da stamattina. I pontieri leghisti hanno pressato senza sosta i colleghi 5stelle: i capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, sottosegretari come Claudio Durigon. P

Pur di riscrivere il contratto, ridisegnare la squadra con l’unica pregiudiziale del premier Conte, col quale i rapporti si sono rotti definitivamente: a lui cederebbero la carica europea che in teoria sarebbe spettata alla Lega e che del resto il presidente del Consiglio ha trattato con Ursula von der Leyen. Tutto purché il segretario leghista resti agli Interni, perché è la stelletta da sceriffo, ne è convinto Salvini, che gli ha regalato in 14 mesi il boom di consensi. È un disegno che cozza con la netta ostilità – ormai conclamata – del numero due del partito, Giancarlo Giorgetti («Ma perché fa tanta paura restare all’opposizione?»), che oggi dirà la sua dal Meeting di Rimini.

Ma l’accordo tra PD e M5S pare fatto, visto che verte anche su una legge elettorale anti-Salvini.

Leggi anche: L’accordo PD-M5S sulla legge anti-Salvini

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