Quante volte è successo che un ministro dell’Interno mettesse nei guai un poliziotto per divertirsi?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-12

In attesa dell’esito delle indagini della procura di Ravenna la Questura di Livorno ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti dell’agente che ha fatto fare il giretto in moto d’acqua al figlio di Salvini. Che sicuramente se ne assumerà tutte le responsabilità perché lui è “il ministro degli uomini in divisa”

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Qualche giorno fa il senatore della Lega Matteo Salvini ribadiva che avrebbe continuato ad essere «orgogliosamente il ministro, anche senza poltrone al Ministero, delle donne e degli uomini in divisa». Oggi ad Orvieto, rispondendo ad una domanda sulla vicenda dei voli di Stato, Salvini ha commentato «che il ministro che si occupa di Polizia prenda l’aereo della Polizia non mi sembra una cosa molto particolare».

Il giro in moto d’acqua del figlio di Salvini potrebbe costare caro agli agenti della Polizia

Ed è quindi curioso che il “ministro della Polizia” oltre a non pagare gli straordinari agli agenti (e a lasciare il conto al suo successore) abbia fatto finire nei guai i poliziotti della sua scorta e un altro agente. Il caso è quello che ruota attorno al filmato del figlio dell’ex vicepremier a bordo di una moto d’acqua della Polizia a Milano Marittima. L’episodio, avvenuto il 30 luglio, è all’attenzione della Procura di Ravenna, che ha già aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di violenza e peculato nei confronti dei tre agenti della scorta del ministro che hanno minacciato il giornalista di Repubblica Valerio Lo Muzio nel tentativo di impedirgli di filmare la scena.

salvini moto d'acqua poliziotto - 3
Credits: GEDI

A quanto si apprende, la questura di Ravenna ha concluso l’accertamento inviando per competenza gli atti alle questure di Roma e di Livorno alla quale appartengono rispettivamente i tre agenti della scorta e i due poliziotti incaricati della moto d’acqua. La procura di Ravenna aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti: due i reati ipotizzabili, violenza privata, tentata o consumata, e peculato d’uso. La posizione dei tre agenti della scorta, identificati dopo che la Procura aveva avanzato una specifica richiesta al Viminale, dovrà essere definita. Una procedura disciplinare è stata aperta in questura a Livorno nei confronti di uno dei due agente della Squadra nautica di Piombino che quel giorno era in servizio a Milano Marittima con la moto d’acqua sulla quale è stato fatto fare un giro al figlio di Salvini. Secondo il Questore di Livorno si tratta di un atto dovuto: «Ho convocato l’agente e confermo l’apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti», ha confermato al Tirreno. Al momento – scrive l’Huffington Post – non è stata ancora decisa l’eventuale sanzione che sarà stabilita solo al termine dell’indagine avviata dal questore. L’indagine della magistratura è in ogni caso indipendente dall’esito del procedimento disciplinare.

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