Il finto “mea culpa” di Salvini che se la prende con Meloni e Berlusconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-04

Il primo leader politico a commentare le elezioni amministrative è Matteo Salvini, intervenuto in diretta al Tg1. Ha ammesso gli errori del centrodestra per i fallimenti nelle grandi città ma ha puntato il dito contro i ritardi nella scelta dei candidati: “Lo dirò a Giorgia e a Silvio”

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Una sorta di “mea culpa” monco, soprattutto sui tempi della campagna elettorale. Matteo Salvini appare ai microfoni del TG1 e prova a spiegare la debacle del centrodestra all’ultima tornata di elezioni amministrative, che vedono la vittoria al primo turno di Sala a Milano, Lepore a Bologna e Manfredi a Napoli, oltre al ballottaggio a Roma e Torino con il centrodestra tutt’altro che favorito. Il segretario leghista punta il dito contro l’organizzazione di candidati e programmi in vista del voto: “Abbiamo offerto ai bolognesi o ai milanesi troppo poco tempo per conoscere candidati e programmi. Non possiamo perdere altri mesi in questioni interne. Se dobbiamo questionare facciamolo prima così arriviamo per tempo”, ha spiegato in riferimento alle comunali del prossimo anno che vedranno coinvolte – tra le altre – Palermo, Genova, Padova, Lecce. “L’insegnamento tratto da questa esperienza – ha aggiunto Salvini – è che il centrodestra ha il dovere di individuare i candidati il prima possibile, lo dirò anche a Meloni e Berlusconi, al massimo entro novembre”.

Nessuna critica, però, nei confronti dei nomi sui quali è ricaduta la scelta in campagna elettorale. “Abbiamo scelto i migliori – ha detto Salvini – e non sentirete mai parole mie contro di loro”. Da segretario della Lega ha rivendicato i pur piccoli risultati raggiunti dal suo partito: comuni importanti come Varese, Latina e Caserta amministrati dal centrosinistra andranno al ballottaggio con il centrodestra favorito. “Ma non cerco scuse, dove si è perso lo si è fatto per demeriti nostri. Il centrodestra unito vince, ma deve essere unito sul serio”.

Il leader leghista è apparso amareggiato per l’esito della tornata elettorale, ma ha glissato sui risvolti del voto sulla politica nazionale: “Oggi votavano gli italiani per eleggere 1.348 sindaci. Quindi se qualcuno usa questo voto per abbattere un governo di unità nazionale, fa qualcosa di irresponsabile. Se Pd e M5S non si trovano a loro agio al governo, si facciano pure da parte, noi siamo qua e qua rimaniamo”.

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