Gaetano Manfredi sindaco al primo turno: a Napoli funziona l’alleanza Pd-M5s

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-10-04

L’unico candidato di questa tornata amministrativa ad avere il sostegno congiunto di Pd e M5S era Gaetano Manfredi, che ha stravinto le elezioni a Napoli. L’ex ministro dell’Università diventa sindaco del capoluogo campano al primo turno

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Ci si aspettava, dai sondaggi, una vittoria dell’alleanza Pd-M5s contro il centrodestra. Ma che il candidato “giallorosso” Gaetano Manfredi, ex rettore della Federico II ed ex ministro dell’Università, vincesse al primo turno era soltanto una speranza nascosta tra gli ambienti a lui vicino. A Napoli l’alleanza tra Letta e Conte funziona, e tiene a distanza il blocco di centrodestra a sostegno del magistrato Catello Maresca: Manfredi si attesta tra il 57% e il 61%, lasciando Forza Italia, Lega e FdI alla forbice tra il 19% e il 23%. Si prospetta quindi una vittoria al primo turno, senza necessità di rinviare l’esito al ballottaggio tra due settimane: dal comitato elettorale dell’ex ministro ancora bocche cucite e ottimismo diffuso, mentre in casa Maresca facce tese e poca voglia di commentare.

Si sfollano invece i comitati elettorali degli altri due candidati: Alessandra Clemente, “delfina” di Luigi de Magistris, e Antonio Bassolino, ex presidente della Regione Campania. Per loro rispettivamente si aspettano il 5,5-7,5% e il 9-13%. Il dato sull’affluenza è in netto calo rispetto alle comunali del 2016: meno di un napoletano su due si è recato alle urne tra ieri e oggi. In totale la partecipazione cittadina si attesta al 47.9%, mentre cinque anni fa era al 54,12%.

Il volto noto del Tg La7 Paolo Celata ha rivelato che i vertici del Movimento 5 Stelle dovrebbero presentarsi in blocco a Napoli in serata festeggiare la (probabilissima) vittoria al primo turno. Sarebbe l’unica delle grandi città in cui i grillini possono rivendicare un successo, visto i numeri miseri raggiunti ovunque tranne che a Roma, dove però Virginia Raggi appare ultima tra i “big”, dietro Michetti, Gualtieri e Calenda. La larga alleanza che li vede insieme al Partito Democratico ma anche alle liste civiche di Vincenzo De Luca, nemico giurato da sempre del M5S, sembra aver giovato più ai pentastellati che alla galassia del centrosinistra.

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