Così Salvini invoca la Madonna per raccattare voti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-05-19

Salvini va all’attacco di Bergoglio come la volpe disprezzava l’uva che non riusciva ad acchiappare perché troppo acerba. Vediamo ora quanti cattolici saranno tanto poco svegli da non capirlo

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Sarà perché il Papa non ha alcuna intenzione di incontrarlo, nonostante le sue preghiere. Eppure ieri in piazza Duomo a Milano oltre a Zorro si sono sentiti anche fischi nei confronti di Bergoglio, prima dell’invocazione ridicola alla Madonna: «Affido la mia e la vostra vita al cuore immacolato di Maria che sicuramente ci porterà alla vittoria».

Così Salvini si fa Antipapa

Perché Salvini ieri è andato per l’ennesima volta all’attacco di Papa Francesco:  «La politica sui migranti la portiamo in tutta Europa e non entra più nessuno. Lo dico anche a Papa Francesco, che oggi ha detto “bisogna ridurre i morti nel Mediterraneo”. Il governo sta azzerando i morti nel Mediterraneo, con orgoglio e spirito cristiano». Parole che scatenano la piazza, dalla quale si leva una selva di fischi contro Jorge Mario Bergoglio. A Francesco il leader leghista contrappone i predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con la loro difesa delle radici cristiane dell’Europa, e rispolvera i simboli religiosi – il rosario in mano, l’appello ai santi – come ha fatto con il Vangelo in chiusura della campagna per le politiche.

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D’altronde che si tratti di campagna elettorale è testimoniato dal fatto che nel tweet per la Madonna era ben presente l’invito via hashtag a votare Lega (ma Maria vota Lega? Sicuri?) e questo dovrebbe sinceramente schifare tutti i cattolici perbene.

La volpe Salvini e l’uva Bergoglio

La realtà è invece quella descritta da Gualtiero Bassetti, il capo dei vescovi italiani, tra i principali collaboratori di papa Francesco, a Carlo Tecce sul Fatto qualche giorno fa, in occasione di un incontro con il braccio destro di Salvini:

Il pranzo era organizzato col sottosegretario Giancarlo Giorgetti, un interlocutore affidabile per la Santa Sede, poi il ministro ha ottenuto un posto a tavola. I cardinali Becciu e Bassetti, e altri vescovi italiani agganciati dal ministro, hanno riportato a papa Francesco il messaggio di Salvini: “Io vorrei un confronto”.

Bergoglio è inflessibile: “Finché non cambia linguaggio e politiche, io non posso e non voglio stringergli la mano”. Il Vaticano conferma: l’agenda del Papa non prevede appuntamenti col ministro dell’Interno. E lo scontro di Salvini con la Chiesa s’è acuito: la “sofferenza” di Bergoglio per sinti e rom, le intemerate sul populismo che genera l’odio. Non c’è più un contegno, chissà se c’è un rimedio.

Insomma, Salvini va all’attacco di Bergoglio come la volpe disprezzava l’uva che non riusciva ad acchiappare perché troppo acerba. Vediamo ora quanti cattolici saranno tanto cretini da non capirlo.

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