Salvini & Trump: leader di pancia (e anche di sostanza?)

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-06-04

Plutarco nelle vite parallele riunisce coppie di uomini celebri per mostrare vizi o virtù morali comuni ad entrambi. Se fosse vissuto adesso Plutarco a quale politico Italiano avrebbe paragonato Trump? Berlusconi sembrerebbe la risposta più naturale. Entrambi supermilardari, entrambi appena entrati in politica hanno sbaragliato gli avversari, entrambi super-odiati dall’establishment, entrambi narcisisti, entrambi grandi estimatori …

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Plutarco nelle vite parallele riunisce coppie di uomini celebri per mostrare vizi o virtù morali comuni ad entrambi. Se fosse vissuto adesso Plutarco a quale politico Italiano avrebbe paragonato Trump? Berlusconi sembrerebbe la risposta più naturale. Entrambi supermilardari, entrambi appena entrati in politica hanno sbaragliato gli avversari, entrambi super-odiati dall’establishment, entrambi narcisisti, entrambi grandi estimatori del sesso femminile. Ma, secondo me, le somiglianze finiscono qui. Invece fra Salvini e Trump c’è una grande e profonda affinità elettiva.

trump

Sia Berlusconi che Trump che Salvini sono grandi venditori e grandi affabulatori. Ma per ottenere questo hanno seguono approcci molto diversi. Secondo Montanelli, Berlusconi era un “bugiardo sincero”. Ossia diceva cose anche false ma le diceva così convinto che si convinceva prima di tutto lui stesso e, facendo così, diventava persuasivo. E’ lui il capobranco che convince le folle. Trump e Salvini invece usano una strategia opposta. Da grandi animali politici quali sono, riescono a percepire la pancia della gente. Sono loro che seguono la folla, magari la indirizzano, ma la loro politica non è dettata da loro interessi ma da quello che la gente vuole sentirsi dire. Berlusconi ha creato la sua fortuna politica con le Tv. Salvini e Trump non hanno usato questo strumento. Sono macchine elettorali naturali, capaci di creare consenso e mobilitare masse. Trump ha sconfitto nelle primarie tutti i suoi rivali repubblicani ed alla fine ha sconfitto anche la Clinton nonostante che tutto l’establishment gli fosse contro. Salvini ha preso un partito alla deriva, che veleggiava intorno al 4% dei consensi e l’ha portato al 30%.

salvini manifestazione

Il punto di forza di Salvini e Trump, come spesso accade, rappresenta però anche il loro punto di debolezza. Quando ci sono momenti in cui il “popolo” è disorientato, loro perdono il loro punto di riferimento, la loro stella polare. Non solo non riescono ad essere loro stessi un punto di riferimento, ma iniziano ad essere ondivaghi come hanno entrambi dimostrato di fronte all’emergenza del Covid19. Anche perché nei momenti difficili non sono aiutati dal fatto che per la loro natura troppo egocentrica selezionano il loro staff più fra i fedeli esecutori di ordini che fra persone competenti ed indipendenti. Questa caratteristica è comune anche a Berlusconi, ma lui è un leader anche e soprattutto nell’emergenza. Trasuda ottimismo (magari infondato) e lo comunica per osmosi alla gente. Il momento di massimo consenso l’ha infatti conseguito durante il momento dell’emergenza del terremoto all’Aquila. Durante la manifestazine del 2 Giugno Salvini ha visto una massa di persone piena di rabbia e paura. Mentre gli altri due leader del centro-destra (Meloni e Tajani) quasi ne hanno avuto paura, lui è rinato, si è sentito come a casa, ha sentito che ritornava l’ambiente a lui più congeniale. Lui sa nuotare benissimo nell’oceano delle paure e delle speranze.

interprete donald trump mattarella

La stessa cosa è capitata a Trump. Prima ha partecipato al lancio di SpaceX , al ritorno del sogno Kennedyano, al ritorno delle speranze. Poi ha gestito a suo modo l’assassinio di George Floyd a Minneapolis, cercando lo scontro, cavalcando le paure più nascoste. Le rivolte degli afroamericani creano paura, insicurezza, voglia di ordine. Il popolo americano è molto diverso da noi. Mi ricordo un episodio. Stavo vedendo una partita di football americano ad Evanston. Nello stadio c’erano due- tre ragazzi un po’ ubriachi che sberciavano un po’, ma niente di troppo fuori dalle righe. Dopo una decina di minuti sono arrivati dei poliziotti che li hanno arrestati. Mi immaginavo che lo stadio insorgesse contro i poliziotti, ma invece è capitato il contrario. Tutto lo stadio si è alzato in piedi ed ha applaudito i “cops”. Questi sono gli Americani e Trump lo sa benissimo. Gioca la partita di essere l’uomo dell’ordine e della sicurezza contro la paura dei saccheggi. Non si parla più delle gestone catastrofica del contagio ma si parla delle rivolte della comunità afroamericana. Invece Berlusconi, per conquistare il consenso non ha mai cavalcato né le speranze né le paure ma ha cavalcato piuttosto il desiderio di successo (sia monetario che sessuale). Ha solleticato infatti il piccolo uomo che è in noi, non ha evocato l’abisso delle paure.

matteo salvini strategia governo spaventare italiani
Sono inoltre tutti e tre accomunati dal fatto che l’opposizione non è mai riuscita a contrastarli in modo efficace. Non ci sono riusciti con Berlusconi che parlava con il furbetto del quartierino che è in ciascuno di noi e non ci stanno tanto meno riuscendo con Salvini e Trump che parlano ai nostri sentimenti più nascosti, alle nostre paure più ancestrali, alle nostre speranze più irrazionali ed incofessate. I loro avversari politici reagiscono con sufficienza ed arroganza non capendo che ridicolizzando Berlusconi, Salvini o Trump, finiscono anche per ridicolizzare il loro elettore (perché vengono colpiti i sentimenti più nascosto ed inconfessabili) fideizzandolo sempre di più. L’effetto è che un fenomeno controllabile all’inizio, quasi da baraccone, diventa sempre più inarrestabile. La candidatura di Trump sembrava una boutade e poi è diventata una cavalcata travolgente. In Italia si è passati dal 5-6% del MSI negli anni ’80 al 40% dei voti del duo Meloni-Salvini di adesso (non considerando come destra il partito di Berlusconi). Parafrasando il Vangelo, non di solo pane o di politically correct vive l’elettore, ma anche e soprattutto di sensazioni di speranza o di paura.

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