Fact checking

Matteo Salvini e i soldi della Lega a Radio Padania

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-24

L’Espresso racconta dove sono finiti i finanziamenti del gruppo parlamentare della Lega e quelli del Carroccio, in un’ampia panoramica che comprende le società di Luca Morisi ma anche Radio Padania

article-post

Nel numero in edicola oggi L’Espresso racconta dove sono finiti i finanziamenti del gruppo parlamentare della Lega e quelli del Carroccio, in un’ampia panoramica che comprende le società di Luca Morisi ma anche Radio Padania.

Matteo Salvini e i soldi della Lega a Radio Padania

In particolare sull’emittente “comunitaria” arriva una pioggia di denaro pubblico che proviene dal gruppo: dal 7 settembre 2018 fino almeno al 20 novembre 2019 ha ricevuto 780 mila euro dal gruppo. Ma non ci sono solo quelli, spiegano Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian:

Radio Padania, tuttavia, non solo si mette in tasca 780 mila euro dal gruppo della Camera dei Deputati, ma a partire dal gennaio 2017 fino al settembre 2018 ottiene pure oltre mezzo milione dalla Lega Nord, quella stessa Lega rimasta a secco di liquidità, come ripeteva Salvini pubblicamente. A questo gruzzolo vanno aggiunti altri 187 mila euro ricevuti dalla nuova Lega-Salvini premier. Ricapitolando, in due anni Radio Padania, tra denari pubblici del gruppo parlamentare e soldi del partito, si porta a casa oltre 1,2 milioni di euro. I sospetti dell’antiriciclaggio si concentrano soprattutto sui fondi della Camera.

soldi lega radio padania

Che tipo di servizio ha svolto Radio Padania per ricevere una fetta così rilevante di contributo pubblico? L’Espresso lo ha chiesto ai diretti interessati, Centemero e Manzoni: nessuna risposta. Di certo quasi un milione di euro in 13 mesi non è un prezzo di favore:

I detective dell’antiriciclaggio spiegano anche per cosa può essere usato il contributo che Montecitorio ha assicurato ai gruppi: «Esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all’attività parlamentare e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili, nonché alle spese per il funzionamento degli organi e delle strutture dei Gruppi, comprese quelle relative ai trattamenti economici». In pratica, è possibile spendere il contributo onnicomprensivo soltanto per attività che hanno a che fare con la vita del gruppo e non del partito. Che servizio ha svolto Radio Padania per i deputati della Camera?, abbiamo chiesto sempre a Manzoni e Centemero, che però hanno preferito non rispondere. Nel palinsesto della radio non c’è un programma speciico sull’attività dei deputati leghisti e non è dato sapere se i leghisti abbiano utilizzato la radio per gestire l’ufficio stampa del gruppo.

Sappiamo, però, che nel corso del 2018, in soli tre mesi (settembre-dicembre) l’emittente leghista riceve i primi 292 mila euro. Nello stesso anno il gruppo parlamentare iscrive a bilancio alla voce comunicazione la cifra di 201 mila euro. Inferiore, dunque, a quella incassata da Radio Padania. E allora non resta che confrontarla con un altro capitolo di spesa, le “collaborazione professionali”, pari a 314 mila euro. In mancanza di una spiegazione ufficiale, da noi richiesta, possiamo solo ipotizzare che i fondi destinati a Radio Padania siano stati spalmati su più voci di bilancio. Forse l’emittente è stata usata come jolly del gruppo, capace di assicurare studi, piani di comunicazione e prestazioni professionali? Impossibile dirlo.

Leggi anche: I 1390 morti «dimenticati» dall’Istituto Superiore di Sanità

Potrebbe interessarti anche