Salvini e la denuncia di Mediterranea per lo show sul blocco di Alex

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-07-07

Prima Salvini ha fatto un video per promettere che i naufraghi della nave della ONG che era entrata ieri sera al porto di Lampedusa non sarebbero mai e poi mai sbarcati. Poi i naufraghi sono sbarcati. Ma stavolta con esposto annesso

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Il copione è stato rispettato anche per Alex di Mediterranea: prima Salvini ha fatto un video per promettere che i naufraghi della nave della ONG che era entrata ieri sera al porto di Lampedusa non sarebbero mai e poi mai sbarcati. Poi i naufraghi sono sbarcati. Precisamente, poco prima di mezzanotte e per effetto del sequestro penale disposto d’iniziativa dalla Guardia di Finanza.

Salvini e la denuncia di Mediterranea per lo show sul blocco di Alex a Lampedusa

La sceneggiata si è completata con la correzione dell’annuncio del Viminale, che aveva detto che l’equipaggio era indagato: il provvedimento di iniziativa della Guardia di finanza è stato formalizzato al capitano Tommaso Stella, “che risulta essere l’unico indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, spiegano da Mediterranea, “e non l’intero equipaggio”. I naufraghi. 46 secondo quanto confermato da fonti di Mediterranea, sono stati condotti all’hotspot dove si trovano già in tanti dopo i ripetuti sbarchi ‘fantasma’.

C’è di più: Mediterranea ha consegnato un esposto alla Procura di Agrigento sulle procedure che sono state seguite nei confronti della Alex, l’imbarcazione alla quale era stato intimato dalle autorità italiane di recarsi a Malta come “porto sicuro” prima ancora dell’approdo a Lampedusa. Il capomissione e parlamentare di Leu Erasmo Palazzotto ha anche reso noto che, subito dopo l’ingresso dell’imbarcazione nelle acque territoriali italiane, gli è stato contestato di non essersi fermato all’alt imposto da nave da guerra, lo stesso reato per il quale era stata arrestata la comandante della Sea Watch Carola Rackete poi ritenuto insussistente dalla Gip di Agrigento Alessandra Vella. “In questo momento – dice il capo missione di Mediterranea – l’unica mia preoccupazione è quella relativa ai migranti che sono ancora a bordo della nostra imbarcazione dopo due giorni e che non possono avere un letto per dormire o farsi una doccia, In ogni caso valuteremo nelle prossime ore con i nostri legali quali iniziative adottare per reagire di fronte a quello che si configura come un vero e proprio sequestro di persona”.

La GdF che ci prova come con Carola Rackete

Prima dell’approdo a Lampedusa la Guardia di Finanza, come nel caso di Carola Rackete, ha avvertito per due volte il ponte di comando della Alex che stava violando la legge, intimando l’alt. La reazione, però, è sempre stata netta. “Sappiamo esattamente quello che stiamo facendo. Una volta a terra ne discuteremo nelle sedi opportune, per ora abbiamo la responsabilità di queste persone e vogliamo trarle in salvo”, ha ripetuto come un mantra Palazzotto, via radio, aggiungendo – al terzo alt, dopo che i finanzieri avevano prefigurato una contestazione del reato di resistenza a mezzo navale da guerra – che anche Mediterranea si era rivolta alla magistratura. “Vogliamo anticipare che abbiamo già presentato un esposto alla procura della Repubblica rispetto alle azioni e alle scelte messe in campo dalle autorità italiane in questo evento di soccorso a mare, spetterà dunque alla procura accertare quali sono le responsabilità penali o amministrative commesse in questo evento per ora limitatevi ad essere collaborativi”.

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