Come Salvini rischia di fare la figura del fesso anche con Alex di Mediterranea

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-05

Poco importa che a giugno siano sbarcate in Italia oltre 1.200 persone, Salvini è pronto a combattere un’altra battaglia per impedire lo sbarco di una cinquantina di migranti perché sono stati soccorsi da una Ong. Ma questa volta non può nemmeno prendersela con Germania e Olanda perché la nave e l’organizzazione sono italiane. Malta si offre di accogliere i 54 a bordo della Alex ma in cambio l’Italia accoglierà 55 migranti provenienti da Malta, grazie Capitano!

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La nave Alex & Co della Ong Mediterranea Saving Humans è arrivata alle quattro di questa mattina al limite delle acque territoriali di Lampedusa. A bordo della barca a vela ci sono 54 persone, tra cui cui 11 donne (tre delle quali incinte) e e 4 bambini. I migranti sono stati salvati ieri pomeriggio all’interno della zona SAR libica. Alla prima richiesta al MRCC di Roma il capomissione Erasmo Palazzotto si è sentito rispondere – racconta l’inviata di Avvenire che è a bordo – «avete fatto l’operazione in una zona Sar che non è di nostra competenza, buon lavoro».

La dinamica del salvataggio

Dopo qualche tempo, quando la barca aveva già ripreso la navigazione e si stava dirigendo fuori dalle acque SAR di competenza libica è arrivata una motovedetta della guardia costiera di Tripoli che ha intimato l’alt e chiesto la consegna dei migranti. Al diniego da parte dell’equipaggio di Mediterranea la motovedetta ha invertito la rotta. Il porto sicuro non può essere né in Libia né in Tunisia perché entrambi i paesi – per ragioni diverse – non garantiscono la protezione internazionale di richiedenti asilo e rifiugiati. Per semplici ragioni geografiche il porto sicuro più vicino è in Italia, a Lampedusa.

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Proprio come per la Sea Watch 3 però il nostro Paese è deciso a negare lo sbarco. La differenza con la nave capitanata da Carola Rackete è che la Alex è una barca a vela battente bandiera italiana, quindi non si può fare il giochino di prendersela con tedeschi o olandesi, di una Ong italiana. Anche le dimensioni dell’imbarcazione (18 metri) sono decisamente inferiori rispetto alla motonave della Ong tedesca. La barca della Mediterranea è decisamente piccola per poter tenere a bordo a lungo le 54 persone salvate, difficile che si possa arrivare ad una situazione di stallo di due settimane senza che le persone a bordo inizino a soffrirne.

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Tant’è che per poter fornire assistenza ai migranti soccorsi e valutare le condizioni di salute alle donne in stato di gravidanza e ai quattro neonati la Alex si è appoggiata alla nave della Ong Open Arms che l’ha accompagnata fino a Lampedusa.

Anche Salvini vuole che i migranti vadano nel porto sicuro più vicino

Fino alle 4 di stamattina però il centro di coordinamento della Guardia Costiera di Roma non ha dato indicazioni per lo sbarco. Ieri sera poco prima delle 19 però era stato lo stesso ministro dell’Interno Matteo Salvini a indicare che la Ong doveva fare «rotta nel porto sicuro più vicino». Salvini ovviamente intendeva la Tunisia, paese dove molti vanno in vacanza. Ma la questione non è tanto quella di trascorrere le proprie ferie in Tunisia (e poi tornarsene a casa) quanto quella di avere garanzie sulla protezione umanitaria di migranti. E Tunisi queste garanzie non le dà, manca una legge nazionale che recepisca gli accordi internazionali sottoscritti dal Paese. La Tunisia poi – è noto – non acconsente allo sbarco dei naufraghi, costretti a rimanere per giorni al largo. Mancano in oltre i centri di accoglienza per i richiedenti asilo come chiesto da UNHCR e Unione Europea.

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Alle 5:17 di questa mattina, fa sapere Mediterranea il RCC di Malta si è offerto come “gesto di buona volontà” da parte del Governo di La Valletta di acconsentire allo sbarco sull’isola dei migranti a bordo della Alex. Salvini ha subito scritto su Facebook che «la ONG si sta rifiutando di andare a Malta, Paese europeo sicuro!» e che «se non si dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!»

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Secondo Mediterranea a causa «delle condizioni psicofisiche delle persone a bordo e le caratteristiche della nave» la Alex non è in grado di affrontare la traversata verso Malta. Questo però non significa che hanno rifiutato l’offerta delle autorità maltesi perché si sono detti «disponibili a trasferire i naufraghi su motovedette maltesi o della Guardia Costiera italiana». Una possibile soluzione potrebbe essere quella di far sbarcare in Italia donne e bambini. È stato fatto anche per la Sea Watch con l’autorizzazione di Salvini ministro e papà. A quel punto resterebbe da decidere sulla sorte degli altri migranti. Salvini è intenzionato a tenere i porti chiusi, anche se a giugno sono sbarcate complessivamente 1.218 persone (una decina quelle sbarcate nei primi tre giorni di luglio). Ieri sono sbarcate proprio a Lampedusa 55 persone. Il ministro dell’Interno non è l’unico a usare i migranti come strumento di propaganda o arma politica. Anche il premier libico “amico” al-Sarraj ha minacciato di aprire i cancelli dei centri di detenzione per far partire circa ottomila persone verso l’Italia. La farsa di Salvini è sempre più evidente quando si scopre che il significato del gesto di buona volontà dei maltesi. L’ANSA riferisce che in base ad accordo tra governi su sbarco naufraghi Mediterranea La Valletta accoglierà i 54 naufraghi soccorsi dalla nave Alex dell’ong Mediterranea, andandoli a prendere con una propria nave militare, “d’altra parte, l’Italia prenderà 55 migranti da Malta“. Ad annunciarlo è un un comunicato del governo maltese che precisa che “questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un’iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l’Italia”. Insomma, i 54 che stanno a 12 miglia dall’Italia andranno a Malta, noi ne prenderemo 55 da La Valletta. Sembra anche a voi un gioco delle tre carte?

Foto copertina via Facebook.com

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