Cosa è andato a fare Salvini alla mostra di Venezia (lui che non ama i tappeti rossi)?

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2020-09-05

Salvini alla Mostra di Venezia dice che ci è andato per la fidanzata Francesca Verdini, per vedere un film italiano, ma…

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C’è chi lo ha chiamato “James Tont, agente 049” e vederlo così in smoking stride con la consueta immagine di uomo del popolo che annusa pecorini e si fa immortalare con camicie zuppe di sudore. Cosa è andato a fare Salvini alla mostra di Venezia?

Cosa è andato a fare Salvini alla mostra di Venezia (lui che non ama i tappeti rossi)?

Lui spiega che lo fa per la fidanzata “l’ultima volta che ho visto un film è la Sirenetta di Disney con mia figlia, ma faccio contenta Francesca” e che non è andato a parlare di politica ma in campagna elettorale tutto fa brodo. Anche i tappeti rossi, quelli che Salvini quando si trattava di incontrare Conte a Villa Pamphili diceva di non apprezzare. E così Matteo Salvini è stato accolto al suo arrivo alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia. Due baci con la fidanzata Francesca Verdini a favore di fotografi prima di scendere dal water taxi: lui in smoking, lei, invece, ha scelto di indossare per l’occasione un completo scuro in velluto.

Nel tragitto per raggiungere il red carpet della premiere di ‘Padrenostro’ di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino, Salvini, assalito dai fan per un selfie, ha dichiarato di essersi concesso due ore “per un film italiano, con attori italiani, una produzione italiana e una storia ambientata in anni difficili”. A chi gli chiede: “Lei non fa il tampone per precauzione?”, il leader della Lega risponde: “No”. E c’è tutto quello che serve: i baci con la fidanzata non casuali per un personaggio che espone affetti e famiglia sempre al momento giusto, il tampone che non si fa e piace tanto a chi dice che il Coronavirus non esiste (e scende in piazza a gridarlo proprio oggi).

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E la scelta del film, che per Salvini dipende solo dal fatto che è italiano. Ma guarda caso ha innescato una polemica con il protagonista Pierfrancesco Favino: “Salvini? Spero che non sia un viaggio a vuoto. Vedendo il film si capisce che non è pro poliziotti, così come non è pro Nap, ma è una storia di bambini e di figli”, aveva spiegato rispondendo  a una domanda sulla presenza del leader della Lega alla premiere del film: “Conosciamo la capacità di Salvini di essere al centro, è un bel segnale per il film, ma non credo in questo caso ci sia possibilità di manipolazione. Io non l’ho invitato – conclude Favino – ma nessuno di noi ha il diritto di impedire di essere spettatore di un film”. A cui, ovviamente, Salvini ha risposto: “Favino mi piace molto come attore, non ho nessuna intenzione di fare manipolazioni. Voglio godermi un film italiano, con attori italiani,con produzione italiana, cheracconta una storia italiana,di anni difficili”. Ma, come ricorda il Fatto, tra i due c’è ruggine o, almeno, un precedente: Salvini non gradì il monologo trattoda La notte poco prima della foresta di Koltès recitato da Favino al festival di Sanremo nel 2018 e tacciato di essere pro migranti. Insomma Salvini alla Mostra di Venezia ci è andato per la fidanzata, per vedere un film italiano, ma scegliendo proprio quello che ha fatto parlare di lui tutto il giorno.

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