Salvini e gli oscuri complotti dietro Savoini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-13

Tutto al momento ruota attorno al ruolo del solo Savoini, scaricato dalla Lega come se fosse uno della Lega a insaputa della Lega

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Francesco Verderami sul Corriere della Sera oggi dà conto dei brutti pensieri di Matteo Salvini sui rubli alla Lega: già ieri circolavano voci che vedevano un complotto degli USA dietro gli audio pubblicati da Buzzfeed. Oggi Salvini, racconta Verderami, è ancora più sibillino:

Non ingannino i toni sarcastici che oggi Salvini usa verso i magistrati e verso i media, per mostrarsi sereno dinnanzi alla faccenda. Lontano dai microfoni i toni sono diversi e gravi: «Un’intercettazione fatta a Mosca…». E il problema non è il fatto contestato, questa storia di petrolio russo e danari americani da destinare alla Lega. Se è vero che non è vero niente, come dice il ministro dell’Interno, restano da chiarire «molti punti oscuri», come l’altroieri è stato evidenziato in una riunione del Carroccio: va interpretata la tempistica scelta per la pubblicazione del file registrato all’hotel Metropol, va verificato «se si tratta di uno spot o arriverà dell’altro».

E va scoperto se c ’entrano «gli uni», «gli altri», o «altri ancora» di provenienza straniera. È giustificato che Salvini si senta «minacciato» da un’entità che percepisce ma non afferra, che lo costringe per la prima volta a cambiare postura e narrazione, che gli impone di spiegare, precisare, puntualizzare. Tutto al momento ruota attorno al ruolo del solo Savoini, scaricato dalla Lega come se fosse uno della Lega a insaputa della Lega, nonostante figurasse in incontri istituzionali e persino tra gli invitati alla cena di gala offerta da Conte a Putin.

gianluca meranda

Ma c’è qualcosa che non torna: davvero nel Carroccio non sapevano nulla di quanto stava per accadere? Perché di Savoini parlavano da tempo tutti i partiti, ben prima delle inchieste giornalistiche: nel luglio dello scorso anno il Pd presentò un’interrogazione parlamentare; e in ottobre — durante una riunione di Forza Italia— venne riferito a Berlusconi che «Savoini rischia di mettere nei casini Salvini».

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