Le rosicate di Casaleggio sul Garante della Privacy

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-06

L’informatico Davide Casaleggio va all’attacco del garante usando l’argomento fine-del-mondo: “E allora il PD?”. Come mai non replica nel merito, invece?

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La vicenda della multa del Garante della privacy all’associazione Rousseau “penso ci dica solo una cosa, che a capo dell’Authority non può starci un ex capogruppo del Pd, ma neanche un politico in generale, ci deve essere un professionista che mantenga la propria autonomia”. Lo afferma Davide Casaleggio a margine di Sum. “Mi sembra che sia chiaro” che da parte del Garante “ci sia stato un attacco politico”, sottolinea.

La rosicata di Casaleggio sul Garante della Privacy

Proprio l’altroieri il Garante della Privacy ha comminato a Rousseau una multa da 50mila euro e Casaleggio non ha preso per niente bene la sanzione. Il “semplice informatico” che è diventato fondatore del M5S ha ricordato come le notizie sull’istruttoria del Garante siano arrivate prima ai giornali che all’associazione stessa.”E il fatto che sia stata comunicata nel giorno di una votazione importante, nonostante questa istruttoria stesse andando avanti da mesi… tutto questo mi sembra un chiaro attacco politico”, sottolinea Casaleggio. Inoltre, spiega il figlio del “guru” del M5S, in quel “foglio c’è qualcosa che riguarda qualcosa che non è più in essere: oggi c’è una nuova piattaforma che è totalmente diversa da quella descritta in quella lettera”.

A Casaleggio ha replicato oggi Antonello Soro: “Non ho intenzione di fare polemica con alcuno, né ho bisogno di dimostrare la mia indipendenza di giudizio né quella delle mie Colleghe nell’esercizio del mandato del Garante. Un’esperienza che nei sette anni passati si è misurata sul terreno della tutela dei diritti e del contrasto alla loro violazione. Ne fanno fede i provvedimenti per chiunque facilmente accessibili. Se il dottor Casaleggio ha rilievi da muovere può ricorrere, come previsto dalla legge, al Giudice ordinario“.

“E allora il PD?”

E forse sta proprio tutto qui il punto della questione:  per il Garante della Privacy Rousseau non assicura “adeguate garanzie di riservatezza agli iscritti”. L’Autorità ha accertato la “condivisione delle credenziali di autenticazione da parte di più incaricati dotati di elevati privilegi per la gestione della piattaforma”. Il Garante ingiunge a Rousseau di completare l’adozione delle misure di auditing informatico; entro 10 giorni vanno assegnate credenziali di autenticazione esclusive a ciascun utente con privilegi amministrativi; entro 120 giorni rivisitare le iniziative di sicurezza adottate. Ed entro 60 giorni, una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati.

Casaleggio potrebbe rispondere nel merito della questione, visto che, come dice Di Maio, è un semplice informatico ma dovrebbe sapere se il garante sbaglia nelle sue valutazioni. Casaleggio potrebbe star lì a spiegare che invece le sue procedure erano corrette, e la comunità degli informatici potrebbe così controllare le sue affermazioni nel merito. Invece, e non a caso, Casaleggio dice che oggi la piattaforma è stata cambiata: questo significa che prima i problemi ce li aveva, visto che un hacker ha messo in giro il suo numero di telefono e quello di altri big M5S. Invece l’unico argomento di Casaleggio è che Soro è ex PD. E allora il PD?

Leggi anche: I 50mila euro di multa a Casaleggio per Rousseau

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