FAQ
I 50mila euro di multa a Casaleggio per Rousseau
neXtQuotidiano 05/04/2019
Entro 60 giorni una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, Inoltre, alla piattaforma è stata comminata una multa da 50 mila euro.
Per il Garante della Privacy Rousseau non assicura “adeguate garanzie di riservatezza agli iscritti”. L’Autorità ha accertato la “condivisione delle credenziali di autenticazione da parte di più incaricati dotati di elevati privilegi per la gestione della piattaforma”. Il Garante ingiunge a Rousseau di completare l’adozione delle misure di auditing informatico; entro 10 giorni vanno assegnate credenziali di autenticazione esclusive a ciascun utente con privilegi amministrativi; entro 120 giorni rivisitare le iniziative di sicurezza adottate. Ed entro 60 giorni, una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, Inoltre, alla piattaforma è stata comminata una multa da 50 mila euro.
Ieri il MoVimento 5 Stelle ha avuto il coraggio di attaccare i giudici: “Temiamo che ci sia un uso politico del garante della privacy e che possa risentire della sua pregressa appartenenza al Pd” si legge in un post pubblicato sul blog delle Stelle. “Il garante dovrebbe tutelare tutti, non solo le persone del suo partito, da lui non ci sentiamo tutelati”. Pertanto quando l’Autorità scrive che la piattaforma presenta “potenziali rischi di violazione dei dati personali” e “non gode delle proprietà richieste” per il voto elettronico, è solo perché vuol colpire il Movimento, secondo il ragionamento.
Naturalmente si tratta della balla disperata di chi non sa più cosa dire: “Pur avendo constatato che le attività poste in essere abbiano migliorato in modo significativo gli aspetti di sicurezza della piattaforma”, scrive infatti il Garante, “residuano alcune importanti vulnerabilità”. Il voto continua infatti a essere riconoscibile. Perché se pure è stato rimosso il numero di telefono del votante accanto al voto espresso, resta “un altro identificativo univoco dell’iscritto”. E non è neanche l’unica falla.
Intanto l’avvocato Lorenzo Borré a Libero ha spiegato che «La condanna di ieri con annessa multa di 50mila euro del Garante della Privacy contro la piattaforma Rousseau, su cui si svolge online tutta la vita politica grillina, nasce da un nostro esposto dell’ottobre 2017 contro la profilazione dei votanti».
Leggi anche: La Lega chiacchiera e il M5S fa i fatti? Non è vero