Economia

Roberto Vassalle: l'avvocato che a La Gabbia dice di non fidarsi delle banche

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-12-17

«Padoan racconta delle storie. Non è vero che il sistema bancario italiano è sicuro. È vero invece che proprio perché sanno che stanno per verificarsi altri numerosi fallimenti hanno fatto la legge proprio per inchiodare i risparmiatori e i correntisti…»

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«Padoan racconta delle storie. Non è vero che il sistema bancario italiano è sicuro. È vero invece che proprio perché sanno che stanno per verificarsi altri numerosi fallimenti hanno fatto la legge proprio per inchiodare i risparmiatori e i correntisti»: così Roberto Vassalle, avvocato e “nemico delle banche” comincia il suo intervento a La Gabbia su La7 tra gli applausi del folto pubblico di economisti: «Non è nemmeno vero che sono al sicuro i depositi inferiori ai centomila euro perché se dovesse saltare una banca, butto lì un nome, come Unicredit, i soldi per ripagare i correntisti dei centomila euro non li ha nessuno», continua. Vassallo consiglia di “non fidarsi”, di togliere i soldi e di metterli in cassette di sicurezza, disinvestire dai prodotti tossici. E dice che quello che è accaduto «presto riguarderà altre tre banche almeno». Segnala poi le sofferenze bancarie, che ammontano a 190 miliardi di euro secondo Bankitalia, non a 350 miliardi.

Roberto Vassalle a La Gabbia sulle banche di next-quotidiano

Roberto Vassalle: l’avvocato che a La Gabbia dice di non fidarsi delle banche

Alessandro Plateroti, vicedirettore del Sole 24 Ore, fa però notare durante la discussione che Vassalle ha sì vinto molte cause, ma si sta parlando non di obbligazioni subordinate degli istituti di credito, salvabanche, azioni. L’avvocato Roberto Vassalle ha portato in tribunale e ha vinto “oltre 90 cause” riguardanti l’anatocismo: fin dal 1997, e lo racconta un articolo del Corriere della Sera in cui viene chiamato proprio “terrore delle banche”, si parla di  «sentenze favorevoli in merito al calcolo degli interessi debitori»:

Solo qualche tempo fa suonava quasi come una bestemmia pretendere di corrispondere in determinate circostanze solo l’interesse legale, attualmente del 5 per cento, sui capitali ottenuti in prestito, ma ora, rotto il ghiaccio dalla suprema corte, anche altri uffici giudiziari stanno adeguandosi. E’ in particolare l’anatocismo trimestrale, cioè il calcolo degli interessi sugli interessi riformulato ogni tre mesi dalle banche, l’obiettivo da abbattere nel mirino di Vassalle. E i giudici iniziano a dargli ragione. La corte d’appello di Milano, nella causa di una ditta individuale opposta a Cariplo, ha dato incarico a un perito di rivedere la somma pretesa dalla banca applicando il tasso legale. L’altra corte d’appello lombarda, quella di Brescia, e’ andata oltre. Ha riquantificato in 320 milioni la somma dovuta per interessi debitori da un’azienda del settore siderurgico al Rolo contro una richiesta di 900 milioni.

Panorama invece racconta di una sua vittoria che riguarda i bond argentini nel 2004:

Sul fronte degli investimenti lo stesso Vassalle ha ottenuto la prima condanna di una banca, nel 2004, a rimborsare i tango bond argentini. E ora si occupa anche di truffe finanziarie: «Dopo l’iniziativa di un avvocato, secondo la mia esperienza, capita che si chiuda con una transazione. Però se si arriva a sentenza, ed è provata la responsabilità del promotore o del funzionario, la banca perde sempre» sostiene Vassalle.
Quanto costa mediamente un avvocato antibanca? Invocando ragioni di deontologia professionale gli studi legali non forniscono questi dati, né quelli delle somme recuperate. Lo schema sotto è infatti la somma di quanto ottenuto cumulativamente dagli otto avvocati. Per quanto riguarda le parcelle, Panorama stima un costo medio tra 6 mila e 20 mila euro se la causa arriva a sentenza, circa la metà se viene chiusa con una transazione. «La parcella però la paga la banca, perché perde. Io mi faccio versare solo un piccolo anticipo dal cliente» dice Tanza. Il quale mette anche in guardia dai consulenti che a volte chiedono cifre spropositate per le perizie: «Ho visto un conto di 111 mila euro su una causa che ne valeva 126 mila».

Anche questa sentenza del 2006 riguarda l’anatocismo. Roberto Vassalle, che ha lo studio a Mantova, ha vinto anche un ricorso in Cassazione sempre sull’anatocismo. E questo dimostra che non sempre si chiude con una transazione perché la banca ha resistito fino alla fine in giudizio. E i costi della causa crescono. Insomma, l’avvocato Vassalle è il terrore delle banche sull’anatocismo, una pratica scorretta che riguarda sì il settore bancario ma nulla c’entra con le obbligazioni subordinate. Peccato che Gianluigi Paragone si sia “dimenticato” di segnalarlo. L’avvocato poi dice che le banche non sono sicure, parla di tre banche a rischio (ma non dice quali, cautelandosi quindi dai pericoli che potrebbero derivargli da un’affermazione del genere, se si rivelasse falsa). Infine, una curiosità. A Vassalle dedicò un servizio nel 2013 anche Servizio Pubblico, ed è interessante notare che tra i commenti all’aggregazione del video su Facebook spunta Luca Morisi, oggi gestore dei social network per Matteo Salvini, che all’epoca pensava di tirar fuori l’argomentone contro i soliti comunisti:
roberto vassalle avvocato banche 1
(Ovviamente concordiamo con la risposta di Doni: non importa certo il credo politico, l’importante è che quello che dice sia vero o falso).

Leggi sull’argomento: Le banche più sicure in Italia

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