Roberto Saviano sfida Luigi Di Maio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-09-18

Roberto Saviano sfida Luigi Di Maio. Anche se per le regole delle candidature a premier questo non si potrebbe fare (ma le regole, si sa, sono secondarie) e anche se non è iscritto al MoVimento 5 Stelle, lo scrittore annuncia su Facebook di essere pronto a sfidare l’Unico Candidato alla leadership dei grillini. «Per spezzare …

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Roberto Saviano sfida Luigi Di Maio. Anche se per le regole delle candidature a premier questo non si potrebbe fare (ma le regole, si sa, sono secondarie) e anche se non è iscritto al MoVimento 5 Stelle, lo scrittore annuncia su Facebook di essere pronto a sfidare l’Unico Candidato alla leadership dei grillini. «Per spezzare una lancia in mio favore, ammetto di non essere iscritto al MoVimento, ma condivido con Luigi Di Maio lo status di indagato per diffamazione (incidenti del mestiere). Votatemi!», dice Saviano.
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Saviano riferisce di essersi “svegliato con il desiderio di omaggiare Marco Pannella e la sua eterna capacità di sorprendere e sparigliare le polverose strutture della politica tradizionale. Nel 2007 si candidò alle primarie del PD ma fu escluso perché non soddisfaceva i requisiti richiesti dal neonato Partito democratico. Ebbene, approfitto di questa sede per ufficializzare la mia candidatura a premier per il M5S”. Saviano forse non ricorda che anche Beppe Grillo tentò di iscriversi al Partito Democratico per poi correre per la segreteria all’epoca delle prime primarie del PD. Il PD lo respinse perché si era iscritto con troppo ritardo e perché era un avversario politico del partito. Grillo si offese molto e disse che era un’ingiustizia. Non vorrà certo Grillo tornare a perpetrare ingiustizie dopo essersi lamentato di quelle altrui, vero?

Oggi aveva ufficializzato la sua candidatura anche Gianmarco Novi, signoraggista antispecista ed ex consigliere comunale a Monza per il M5S. Saviano invece aveva spesso sfottuto il suo attuale avversario politico nella sfida per la leadership del MoVimento 5 Stelle come quando aveva richiamato l’ormai famosa gaffe su Pinochet. Uno spettacolo nello spettacolo, insomma.

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