Lo sfottò di Roberto Saviano a Luigi Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-04-23

Lo scrittore gioca la carta Pinochet per attaccare il vicepresidente della Camera che aveva accostato il suo nome a Mafia Capitale. La rissa continua su Facebook

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La domenica politica è stata oggi rallegrata dalla rissa che è andata in scena tra Luigi Di Maio e Roberto Saviano. Il tema sono i taxi del mediterraneo, ovvero il presunto piano delle “ONG private” – come le ha chiamate il blog di Grillo – che aiutano gli scafisti portando gli immigrati in Italia. Un’evoluzione meno raffinata del Piano Kalergi che però, essendo tematica elettorale “pesante”, nel senso che sposta molti voti, non poteva non vedere il MoVimento 5 Stelle a rimorchio di Salvini.

Lo sfottò di Roberto Saviano a Luigi Di Maio

Comincia la rissa stamattina Di Maio, che attacca Saviano accostandone il nome a Mafia Capitale: «A Roberto Saviano e a tutti quelli che criticano le mie parole sulle Ong che fanno da “Taxi del Mediterraneo” dico che è finito il tempo delle ipocrisie, basta documentarsi per scoprire che è stata la stessa agenzia Frontex nel rapporto “Risk Analysis 2017” a definire le imbarcazioni delle Ong dei “Taxi”. Come spiega anche il quotidiano La Stampa stamattina. C’è un club di ipocriti in questo Paese che ha sempre finto di non vedere il business sull’immigrazione (forse perché gli faceva comodo?). Poi sono caduti tutti dalle nuvole quando ci siamo ritrovati Mafia Capitale e “gli immigrati che fruttavano più soldi della droga” (Buzzi docet). Io non sono un ipocrita. E voglio vederci chiaro, perché quello di cui parliamo è una tema di sicurezza nazionale e non può essere ridotto a un mero dibattito tra le diverse sensibilità politiche».
roberto saviano luigi di maio
Saviano in mattinata replica calando l’asso Pinochet in Venezuela, ovvero ritornando sulla famosa gaffe del vicepresidente della Camera che sbagliò il paese del dittatore cileno mentre lo paragonava a Renzi: «Mi associa di fatto al Pd e al suo coinvolgimento in Mafia Capitale, perché di questo tratta Mafia Capitale: del business sui rifugiati, di cui mi sono occupato tra i primi attirando, inutile dirlo, l’ira del Pd. Se fossi uno di loro, un grillino o un piddino, lo querelerei. Ma non mi interessa la politica politicante, dunque non lo farò. Quello che è certo è che Di Maio, con il suo intransigente “cattivismo”, parla e compiace, in breve cerca i voti, di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti in fondo al mare. Come nel Cile di Pinochet (o era il Venezuela?)».
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Di Maio e il Venezuela, Saviano e Mafia Capitale

 
Di Maio nel pomeriggio è tornato a replicare dando dell’ignorante a Saviano e dicendo che lo scrittore affronta il tema dei migranti “come se fosse una sceneggiatura per una serie di successo”. «Io non cerco i voti di chi vuole i migranti in fondo al mare, Saviano invece sostiene chi materialmente ne è causa. Consiglio a Saviano di informarsi prima di parlare per evitare figuracce».

In serata arriva l’ultima replica di Saviano: «È da irresponsabili lanciare accuse vaghe e schizzi di fango sul mondo delle ong, che è composto da migliaia di donne e uomini che ogni giorno salvano vite (sono buonista e fiero di esserlo). Se poi il fango è funzionale a raccattare voti da sottrarre a Salvini, oltre che irresponsabile, tutto si fa anche squallido».
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Leggi sull’argomento: C’è davvero un piano delle ONG per aiutare gli scafisti?

 

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