Roberta Capoccioni: un contratto da 40mila euro per la presidente sfiduciata del III Municipio?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-24

Secondo il Messaggero l’amministrazione Raggi vuole farla delegata con un contratto di collaborazione alle dipendenze della sindaca. Ma all’VIII non è andata così

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Un contratto da 40mila euro di collaborazione a carico del gabinetto del sindaco per Roberta Capoccioni, presidente sfiduciata del III Municipio. Secondo il Messaggero a questo starebbe pensando l’amministrazione Raggi per far rientrare dalla finestra con l’articolo 90 la presidente vicina a Roberta Lombardi accompagnata alla porta dalla maggioranza dei consiglieri municipali qualche giorno fa. Ma la storia, ad occhio, non sembra tanto credibile. Scrive Simone Canettieri nella cronaca di Roma del quotidiano:

Una mossa destinata a creare polemiche, visto che la mini-sindaca di fede lombardiana (nel senso della «faraona» Roberta) ha perso la poltrona per una crisi politica. Ma il Campidoglio, appunto, è intenzionato a nominarla delegata del sindaco per il III municipio. Un incarico che,attraverso l’attivazione dei contratti ex articolo 90, sarà anche ben remunerato.

«In questo modo si permetterà a Capoccioni – spiegano autorevoli fonti grilline – di essere legittimata con la macchina amministrativa del municipio a prendere decisioni». Ovvero: l’ex presidente, anche se non più sostenuta da una giunta e da una maggioranza, in questo modo sarà la “monarca” assoluta di Montesacro. Premettendo a tutti i dirigenti: «Signori, mi manda Virginia».

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La Capoccioni sventola il volantino di Roberta Lombardi ieri in Aula

La storia però ha qualche buco. In primo luogo, come sottolinea lo stesso Messaggero, all’VIII, quando è caduto Paolo Pace, non è andata così:

Una soluzione controversa perché altrove nel municipio VIII della Garbatella, altro feudo caduto del M5S lo scorso aprile – è stato scelto un altro modo per continuare l’azione amministrativa fino alle urne. Qui il delegato del Comune è Carlo Cafarotti, consigliere municipale nel 2013, che svolge azione di raccordo ma a titolo gratuito, attraverso tecnicamente un contratto articolo 5. «Ma incide meno nella macchina amministrativa ed è meno presente», spiegano ancora dal MoVimento. Sarà possibile per la sindaca usare due pesi e due misure per soluzioni analoghe?

In secondo luogo, molto dipende da quando verrà presa la decisione. Dopo il 5 marzo, ovvero dopo il voto alla Regione in cui è candidata Roberta Lombardi, molte cose cambieranno nel M5S romano. E francamente pare difficile che l’amministrazione finisca per andarsi a impelagare in una situazione del genere a campagna elettorale conclusa.

Leggi sull’argomento: Come hanno preso i grillini la caduta di Roberta Capoccioni nel III Municipio

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