Riapertura: gli orari differenziati tra uffici e industrie dopo il 3 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-15

Prevedere ingressi e uscite scaglionate consentirebbe infatti di alleggerire la pressione sui trasporti, che saranno comunque soggetti a regole. La differenziazione per orari – ma anche regole più precise sulla sanificazione degli ambienti – dovrebbe diventare operativa per gli uffici pubblici alla ripartenza

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In vista della riapertura del 3 maggio il governo e la task force per l’emergenza Coronavirus guidata da Vittorio Colao pensa a orari differenziati tra uffici e industrie. L’ipotesi, ventilata nei giorni scorsi sui giornali, viene oggi confermata da diverse fonti all’ANSA. L’ipotesi sarebbe strettamente collegata ad un altro dei nodi centrali sui quali starebbe lavorando anche la task force guidata da Colao: la riorganizzazione dei trasporti pubblici. Prevedere ingressi e uscite scaglionate consentirebbe infatti di alleggerire la pressione sui trasporti, che saranno comunque soggetti a regole. La differenziazione per orari – ma anche regole più precise sulla sanificazione degli ambienti – dovrebbe diventare operativa per gli uffici pubblici alla ripartenza mentre per imprese ed industrie dovrà probabilmente esserci un aggiornamento del protocollo firmato dal governo con sindacati ed industrie. Su questo però, sempre secondo quanto si apprende, si starebbe già lavorando e sarebbe già stato chiesto ad alcune grandi imprese se sarebbero in grado di garantire una nuova organizzazione del lavoro e della produzione con la differenziazione degli orari.

fase 2 cosa cambia aprile maggio
Fase 2: cosa cambia tra aprile e maggio (Corriere della Sera, 9 aprile 2020)

E intanto sembra ormai scontato che anche l’Italia si doterà di un’app per il tracciamento in funzione anti-contagio. Il lavoro della task force di 74 esperti, istituita dalla ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, si è chiuso la scorsa settimana. Tra le 319 offerte arrivate, il progetto in pole position sarebbe quello del fisico Luca Foresti, prodotto dalla società Bending Spoons. Ma le decisioni spettano a palazzo Chigi, al Governo nella sua collegialità, ha ribadito più volte Pisano. I tempi però stringono e oggi scade anche il termine per la presentazione a Bruxelles delle ‘cassette degli attrezzi’ elaborate dagli Stati membri per trovare un coordinamento a livello europeo. E l’Ue al centro mette la tutela della privacy, con la tecnologia Bluetooth vista come la più indicata, catturando solamente il momento dell’incontro, l’avvicinamento tra cellulari che potrebbe far risalire alla catena dei contagi. L’app di certo giocherà un ruolo centrale nella cosiddetta ‘fase due’, di riapertura del Paese, su cui si sta concentrando la task force guidata da Vittorio Colao. Intanto il vice ministro dell’economia Antonio Misiani parlando della fase 2 spiega: “Non esiste un giorno ‘x’ in cui tutto riapre, la riapertura sarà graduale e dobbiamo imparare a convivere con il Covid 19”.

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