Renzi si arrabbia con Repubblica che lo collega a Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-07

Matteo Renzi prende oggi carta e penna per scrivere a Piero Ignazi, che su Repubblica ieri aveva disegnato un filo rosso che collegava lui, Berlusconi e Salvini: Egli individua un filo rosso che lega Salvini a me e Berlusconi. Lo pensano tanti nostalgici della ditta. E questa visione ideologica per cui alla fine Salvini è …

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Matteo Renzi prende oggi carta e penna per scrivere a Piero Ignazi, che su Repubblica ieri aveva disegnato un filo rosso che collegava lui, Berlusconi e Salvini:

Egli individua un filo rosso che lega Salvini a me e Berlusconi. Lo pensano tanti nostalgici della ditta. E questa visione ideologica per cui alla fine Salvini è solo la prosecuzione del renzismo è figlia della stessa filosofia di chi ha alimentato scissioni, organizzato fuoco amico e distrutto l’unità del Pd con l’effetto di consegnare il Paese all’altro Matteo. Rispetto le altrui idee. Ma sui fatti sono pronto a un confronto all’americana con chiunque abbia studiato almeno i provvedimenti della scorsa legislatura o conosca i numeri del bilancio.

Perché l’ignoranza grillina fa proseliti e siamo al paradosso per cui chi scrive raffinati commenti senza conoscere i fatti è paradossalmente populista quanto chi ci governa. Essi infatti giudicano il carattere “strafottente” di un politico senza approfondire gli atti di governo di quel politico. Si fermano alle apparenze. Vogliamo dire che c’è bisogno di fare di più per chi sta peggio? Facciamolo. Ma accarezzare il concetto che i governi Pd e quelli delle destre siano la stessa cosa e che nessuno abbia fatto niente, non è semplicemente ingiusto. È falso. Preferisco essere giudicato arrogante perché porto numeri incontrovertibili che essere considerato umile perché taccio davanti alle fake news.

matteo renzi matteo salvini

La risposta di Ignazi:

Egregio senatore Renzi,
mi limito a due sole osservazioni. La prima . Forse le è sfuggito che le tre figure che cito – lei , Berlusconi e Salvini- riguardano esempi diversi di leadership , accomunati dal tratto dell’uomo forte che tanto attrae gli italiani ( per un certo tempo). Non riguardano ovviamente le loro politiche.

Quanto al giudizio sul l’operato del suo governo e i suoi effetti, ricordo che i voti popolari sono affluiti al Pd nel 2014 quando lei era appena arrivato al governo e l’unico provvedimento significativo riguardava un trasferimento di denaro (80 euro) : un provvedimento ‘tangibile’, come auspico. In seguito il Jobs Act e gli altri provvedimenti hanno contribuito a disperdere quel sostegno, non certo a conservarlo o aumentarlo. Quindi o erano inefficaci o controproducenti. Tertium non datur. Infine non mi riduca ad uno sprovveduto che non vede le differenze tra i partiti, i loro leader e le loro politiche.

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