Matteo Renzi e quel codardo di Salvini

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-10-21

A Che tempo che fa ieri Matteo Renzi ha definito con precisione l’atteggiamento politico principale di Matteo Salvini, che nelle sue apparizioni televisive in solitaria fa degli splendidi monologhi ma va in improvvisa difficoltà quando si trova davanti un competitor. Gli è successo con Laura Boldrini a Otto e Mezzo durante la campagna elettorale del …

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A Che tempo che fa ieri Matteo Renzi ha definito con precisione l’atteggiamento politico principale di Matteo Salvini, che nelle sue apparizioni televisive in solitaria fa degli splendidi monologhi ma va in improvvisa difficoltà quando si trova davanti un competitor. Gli è successo con Laura Boldrini a Otto e Mezzo durante la campagna elettorale del 2018 e, di nuovo, a Porta a Porta durante il confronto con il leader di Italia Viva: “Dopo il dibattito televisivo con Vespa, Salvini ha scoperto cos’è il coraggio: con me si è presentato tutto zitto, buono, un agnellino, poi in piazza ha detto che Renzi è un ladro di democrazia, Renzi è un pallone gonfiato… mi piacerebbe fare le discussioni con persone che ti guardano negli occhi, non con chi è un codardo: le cose me le dici in faccia…”.

Va detto che più che un codardo Salvini è il tipico Coniglio Mannaro come Arnaldo Forlani, leader DC del secolo scorso: è aggressivo soltanto con chi si trova in una posizione di svantaggio rispetto a lui; quando l’altro si dimostra in grado di tenergli testa tende ad “arretrare”. Che poi la sua non sia una semplice strategia per i dibattiti televisivi ma la cifra del suo essere politico lo dimostra la faccenda della Diciotti, con la famosa giravolta da “non vedo l’ora di farmi processare” a “non processatemi, per carità”.

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