Politica
Renzi in Arabia Saudita il 25 aprile
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-04-29
La Verità: “Il senatore semplice ha fatto perdere le sue tracce nel giorno della Liberazione. Era ospite dei sauditi, che in quei giorni ordinavano 37 esecuzioni”. E lui annuncia querela
La Verità di Maurizio Belpietro abbandona per un attimo l’arte del prestigiatore che fa sparire e ricomparire le intercettazioni per raccontarci cosa fa il 25 april il bersaglio preferito di Giacomo Amadori: Matteo Renzi. Nello specifico, Amadori racconta che l’ex premier è andato in Arabia Saudita:
A Firenze lo scorso 25 aprile in molti hanno notato l’assenza di Matteo Renzi per le çelebrazioni della festa della Liberazione. L’ex premier si è limitato a un contributo su Facebook: «Oggi è il compleanno della libertà per l’Italia e per gli italiani. Un compleanno di valori che vale per tutti, nessuno escluso. Buon 25 aprile a tutte e a tutti». Bravo, ma da dove ha dato la sua benedizione? Dall’Arabia saudita, dove appena due giorni prima il regime di Salman bin Abdulaziz AI Saud aveva fatto inorridire l’opinione pubblica mondiale con l’annuncio di 37 esecuzioni di presunti terroristi e oppositori del governo.
Secondo Amnesty international, nell’elenco dei condannati, che avrebbero confessato sotto tortura, c’erano almeno 11 uomini mandati al patibolo per spionaggio a favore dell’Iran e altri 14 «erano accusati di atti violenti in relazione alla loro partecipazione a manifestazioni contro il governo nel 2011-12». Uno di loro all’epoca dei fatti contestati era minorenne. Una delle condanne, solitamente eseguite per decapitazione o impiccagione, ha avuto come corollario la crocifissione di una delle vittime, per lanciare un monito ancora più forte ai suoi presunti sodali. Dall’inizio dell’anno, in Arabia Saudita sarebbero state eseguite 104 condanne a morte. Insomma il posto giusto dove festeggiare il giorno della Liberazione.
Amadori dice che Renzi è partito con la scorta il 24 aprile. A parlarne è stato l’ex presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua:
Il 24 aprile Renzi e la sua scorta a spese dei contribuenti sono saliti, a quanto ci ha riferito un testimone, su un volo Firenze-Francoforte-Riad e hanno fatto ritorno a Roma Fiumicino il 26 aprile, quando Renzi è riapparso sui social con un breve attacco al governo, scritto mentre stava per ripartire per l’Italia. In un articolo del 20 aprile lo avevamo soprannominato Matteo d’Arabia per i suoi numerosi viaggi nel Golfo persico e lui non ci ha voluto smentire. Peccato che l’ex premier, solitamente prodigo di informazioni sui suoi spostamenti, in questi giorni sia stato avaro di informazioni e non abbia pubblicato neanche una foto.
Ma che cosa è andato a fare a Riad l’ex segretario Pd? Prima di salire sul volo di ritorno ha incrociato al gate l’ex presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, che ci ha raccontato: «Gli ho chiesto che cosa avesse fatto in Arabia e mi ha detto che era lì per uno speech». Probabilmente uno di quei discorsi a pagamento che da qualche tempo va declamando in giro per il mondo, dalla Cina a Dubai, dietro lauto compenso. Il suo bel faccione è finito tra le figurine del sito Celebrity speakers, che mette in vendita gli interventi dei personaggi famosi. Un suo discorso costa circa 20.000 euro, più le spese.
Ma il senatore Matteo Renzi ha dato mandato questa mattina all’Avvocato Lorenzo Pellegrini di agire in sede civile per un risarcimento danni quantificato in almeno 100.000€ nei confronti del quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro.
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