La bufala dei controlli sul reddito di cittadinanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-24

Oggi dovevano partire i controlli su 120mila famiglie, secondo l’ANPAL. Ma la Regione Lazio fa sapere che manca la strumentazione che doveva essere inviata entro il 24 giugno

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Stamattina abbiamo parlato dei controlli sul reddito di cittadinanza a carico delle prime 120mila famiglie di percettori, ovvero un quarto degli aventi diritto: con la notizia l’ANPAL rispondeva indirettamente a chi, nelle scorse settimane, aveva notato che gli obblighi e le sanzioni previste per il RdC non erano ancora stati validati dal ministero e dagli altri enti preposti con il risultato che la situazione equivaleva a quella della tana libera tutti nel gioco chiamato nascondino.

L’ANPAL dimentica la strumentazione: niente controlli per il reddito di cittadinanza

E infatti l’ANPAL ha annunciato che da oggi nella scheda anagrafico professionale che va compilata nei centri per l’impiego è stato aggiunto un campo per i percettori del reddito di cittadinanza che di fatto consente di avviare i controlli nel caso il percettore del reddito non si presenti al colloquio fissato, mentre dopodomani è previsto un incontro tra ANPAL servizi e le regioni per la definizione delle singole convenzioni e sulla distribuzione delle risorse e dei navigator (questa settimana sarà resa nota la graduatoria dei 2.980 vincitori e la distribuzione nelle province). In teoria, i beneficiari del reddito di cittadinanza che saranno chiamati a colloquio nei prossimi mesi dovrebbero essere circa 120mila e c’è anche una possibile sanzione: chi non si dovesse presentare alla prima convocazione senza una motivazione adeguata avrà il beneficio sospeso per un mese. Al secondo appuntamento mancato la sospensione sarà di due mesi mentre in caso di terzo appuntamento andato a vuoto il sussidio sarà revocato. Ma c’è un però.

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Reddito di cittadinanza: le richieste (Il Messaggero, 24 giugno 2019)

E il però è sollevato dalla Regione Lazio, che tramite il suo assessore al Lavoro Claudio Di Berardino ha fatto sapere che non ci sarà alcuna convocazione perché l’ANPAL ha dimenticato di inviare la strumentazione: “Avremmo dovuto cominciare oggi a chiamare i beneficiari del reddito di cittadinanza con una procedura operativa che consentiva di contattare tutti coloro che devono fare il patto per il lavoro, ma la strumentazione non è arrivata dall’Anpal“. “L’Anpal servizi – aggiunge – è in palese ritardo e finora ha fornito solo un elenco cartaceo con 6.000 nomi, utilizzabile se le persone si presentano spontaneamente.

La bufala dei controlli sul reddito di cittadinanza

“Ci è stato dato un elenco cartaceo con 6.000 nomi – spiega l’assessore al Lavoro – ma possiamo usarlo solo nel caso le persone nell’elenco si presentino spontaneamente ai centri per l’impiego della Regione. Manca la procedura informatica per la convocazione. I centri per l’impiego non sono messi in condizione di fare il proprio lavoro legato all’attuazione della fase due del Reddito”. “Non c’è un elenco telematico – spiega – né le informazioni utili per poter chiamare le persone e stipulare il patto per il lavoro”. Nel Lazio è probabile che le persone occupabili e contattabili siano circa 15.000 sulle 120.000 “attivabili” tra i beneficiari del Reddito di cittadinanza in tutta Italia.

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Le tappe del reddito di cittadinanza (Corriere della Sera, 16 giugno 2019)

“Ci manca la strumentazione – insiste – che l’Anpal si era impegnato a darci entro il 24 giugno, data nella quale si doveva partire”. Al momento non ci sono le singole convenzioni tra Anpal e regioni (l’appuntamento è previsto per mercoledì 26 giugno) e “non ci sono tutte le procedure di attivazione collegate al Reddito di cittadinanza. Di fatto tra i beneficiari del sussidio nessuno – conclude – ad oggi ha stipulato il patto per il lavoro. Continuiamo a confidare in una rapida risposta da parte dell’Anpal così da poter soddisfare le esigenze dei cittadini”.

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